Igienismo: cos'è, storia e principi fondamentali
L'igienismo è una concezione rivoluzionaria della salute che si basa sull'idea di prevenzione e sull'attivazione delle forze interne di autoguarigione del corpo. Nato negli Stati Uniti all'inizio del 1800, questo movimento si oppone all'uso eccessivo di farmaci e promuove uno stile di vita naturale per mantenere l'equilibrio e la salute dell'organismo. L'igienismo si fonda sul principio che la causa principale di tutte le malattie sia una presunta intossicazione interna chiamata “tossiemia”, che si può eliminare attraverso pratiche naturali come la dieta, il digiuno e l'esercizio fisico.
Storia dell'igienismo
Il movimento igienista emerse negli Stati Uniti nella prima metà del XIX secolo con pionieri come Silvester Graham, Isaac Jennings e Russell Thacher Trall. Questi medici e attivisti rifiutarono i farmaci e le cure invasive dell'epoca, preferendo metodi più dolci come il digiuno terapeutico, la dieta naturale e l'igiene personale. Nel XX secolo, l'igienismo fu sistematizzato da Herbert Shelton che promosse ulteriormente l'astensione dai farmaci e la dieta crudista come vie per il recupero della salute. In Italia, il movimento fu diffuso dall'Associazione Igienista Italiana a partire dagli anni '70.
Principi e pratiche dell'igienismo
L'igienismo propone un ritorno alla natura, sostenendo che il corpo possiede un potere innato di guarigione che può manifestarsi solo rimuovendo le tossine attraverso metodi naturali. Tra le pratiche igieniste principali troviamo:
Alimentazione naturale e digiunoterapia.
Astensione dall'uso di farmaci chimici.
Attività fisica e igiene del sonno.
Gestione dello stress attraverso pratiche naturali.
Questi principi si rifanno a un approccio olistico della salute, che unisce corpo, mente e ambiente. L'igienismo rappresenta una scelta di vita orientata al naturale e alla prevenzione, che continua a coinvolgere un pubblico interessato a questa disciplina naturale e innovativa per il benessere a lungo termine.
Cos'è l'igienismo e perché sta rivitalizzando la salute naturale
L’igienismo è un approccio alla salute che si basa sulla prevenzione e sul rispetto delle leggi naturali del corpo, con l’obiettivo di stimolare le sue capacità innate di autoguarigione. Nato nel XIX secolo, l’igienismo promuove uno stile di vita naturale mediante l’alimentazione sana, il digiuno, l’esercizio fisico, il riposo adeguato e l’igiene personale, evitando l’uso eccessivo di farmaci.
Oggi l’igienismo sta rivitalizzando la salute naturale perché risponde al crescente interesse verso metodi che favoriscono il benessere integrato e sostenibile, riducendo la dipendenza da terapie chimiche e intervenendo sulle cause profonde delle malattie anziché sui sintomi. La sua filosofia olistica, che considera corpo, mente e ambiente come un tutt’uno, offre strumenti pratici e semplici per migliorare la qualità della vita e prevenire disturbi cronici, riscuotendo crescente attenzione nelle comunità che cercano soluzioni di salute più naturali e consapevoli. Questa riscoperta si inserisce anche nel più ampio movimento verso il ritorno alla natura e la valorizzazione delle pratiche preventive per la salute a lungo termine.
Principi fondamentali dell'igienismo: dieta, digiuno e stile di vita naturale
I principi fondamentali dell’igienismo sono incentrati su una vita che rispetti le leggi naturali e stimoli l'autoguarigione del corpo attraverso una serie di pratiche di salute naturale, tra cui dieta, digiuno e stile di vita.
Dieta naturale e corretta: L'igienismo promuove un’alimentazione costituita da cibi naturali, preferibilmente crudi o poco cotti, biologici, non processati e adatti alla specie umana dal punto di vista biologico. La dieta è vista come il principale strumento per mantenere il corpo pulito dalle tossine, sostenendo la capacità di autoguarigione e mantenimento dell’equilibrio interno.
Digiuno terapeutico: Il digiuno viene usato come mezzo per liberare il corpo dalle tossine accumulate e favorire il naturale processo di autodepurazione. Viene considerato uno strumento importante per ridare vigore alle funzioni corporee senza introdurre carichi digestivi, facilitando così il recupero della salute.
Stile di vita naturale: Include il rispetto delle leggi naturali come l’esposizione alla luce solare, l’esercizio fisico regolare, il sonno profondo e rigenerante, l’assunzione di acqua pura e un ambiente pulito. Viene inoltre enfatizzato il riposo mentale ed emotivo, la riduzione dello stress e il mantenimento di un equilibrio psico-fisico globale.
Approccio olistico: L’igienismo considera il corpo come un sistema integrato in cui ogni parte e funzione sono interconnesse, per questo mira a trattare il “tutto” e non solo sintomi o singoli disturbi.
Evitare i farmaci e le pratiche invasive: Contrariamente alla medicina convenzionale, l’igienismo predilige metodi naturali, rifiutando l’uso sistematico di farmaci chimici e interventi medici che agiscono solo sui sintomi, puntando invece all’eliminazione delle cause profonde del malessere.
In sintesi, l’igienismo invita a vivere in armonia con la natura, adottando uno stile di vita che supporta le capacità innate del corpo di mantenere e ristabilire la salute, attraverso una dieta bilanciata, il digiuno e abitudini naturali di vita quotidiana.
ORTOTROFIA E PSICOIGIENISMO
( la salute con l’Igiene naturale )
Da Ippocrate, famoso medico dell’antichità, a Shelton, biologo americano che ha fondato l’Ortotrofia (alimentazione corretta) nel XIX sec.; questo è stato il filo conduttore della conferenza d’apertura del Centro Olistico di medicina naturale diretto dalla dott.ssa Lidia Cristaldi, medico igienista omeopata.
A questo primo incontro inaugurale, che si è tenuto il 23 Febbraio scorso nella sede di Giarre sita in Via don Minzoni n° 110, erano presenti circa settanta invitati tra cui medici, farmacisti, psicoterapeuti, docenti universitari e di scuole superiori.
Dopo il previsto cerimoniale di apertura, la dr.ssa Cristaldi ha presentato le attività del nuovo Centro Olistico e il programma della serata.
La conferenza ha avuto inizio con la relazione del prof. Emanuele Dimauro, docente al Liceo Quintiliano di Siracusa e insegnante di Hatha yoga, che ha parlato dell’Ortotrofia sottolineando l’importanza della digestione enzimatica e delle corrette combinazioni alimentari al fine di curare i disturbi dell’apparato digerente e combattere la formazione dei radicali liberi che sono molecole tossiche e nocive per il nostro organismo. Lo stress ossidativo, pertanto, ha precisato il relatore, va tenuto sotto controllo con un metodo alimentare basato sull’uso quotidiano di alimenti antiossidanti quali la frutta, da consumare preferibilmente come primo pasto della mattina, e la verdura cruda, da consumare all’inizio del pranzo e della cena.
L’incontro è proseguito con la relazione della dott.ssa Aurelia Spagnolo, che lavora come psicologa-psicoterapeuta a Siracusa e ad Avola, che ha parlato di psico-oncologia illustrando l’affascinante teoria del medico tedesco Hamer. Si tratta, in breve, di terapie che, sbloccando energicamente, in simultanea, corpo e mente, ottengono risultati di guarigione veloci. L’interessante esperienza è basata sugli studi effettuati più di settant’anni fa da Albert Einstein il quale scoprì la celebre equazione E=mc2, il cui significato è che tutto è fatto di energia, anche il nostro corpo. La dott.ssa, infine, ha dato una dimostrazione pratica del metodo aiutando a eliminare in pochi minuti un dolore cervicale ad una docente presente in sala. Per divulgare questo metodo sono previsti nuovi seminari a Siracusa, Augusta, Avola, Lentini, Giarre, Palermo e Messina. Ha concluso l’incontro la dott.ssa Cristaldi, direttrice del Centro, la quale, dopo aver relazionato ampiamente sul diffuso problema delle allergie e intolleranze alimentari, ha presentato il test delle intolleranze da alimenti, farmaci, additivi, coloranti, minerali e vitamine. Con questa nuova indagine, ha precisato la Cristaldi, è possibile eliminare o ridurre numerosi disturbi fisici e psichici, migliorare lo stato di salute e raggiungere il peso ideale.
È seguito, quindi, un dibattito con i presenti. Alla fine il dott. Tommaso Tiralongo, psicologo, ha parlato del Villaggio bio-igienista che sta nascendo in contrada “Cugni” – presso Cassibile.
prof. Emanuele Dimauro
CONFERENZA SUL TEMA: ORTOTROFIA E HATHA YOGA
Sabato 24 - gennaio - 2009, a Rosolini, nel salone-ristorante della pizzeria Cappello, i soci dell’Associazione Lions Clubs hanno organizzato una conferenza sul tema: ORTOTROFIA E HATHA YOGA.
Il relatore è stato il prof. Emanuele Dimauro, maestro di yoga ed esperto in Igienismo e automassaggio “Do-in” dal 1989.
Tra i numerosi soci del club erano presenti medici, architetti, insegnanti ed istruttori di terapie olistiche. Ospite d’onore la senatrice dott.ssa Moltisanti.
Ha aperto i lavori il presidente del Lions Clubs, dott. Michele Assenza.
La conferenza ha avuto inizio con la lettura di un brano tratto dalla cultura induista, recitato in modo eloquente dall’attrice Doriana La Fauci.
Il relatore, grazie alla sua trentennale esperienza in campo igienista e sulle terapie olistiche, è riuscito a trattare argomenti vasti e complessi, con padronanza di linguaggio e chiarezza espositiva, suscitando, nei presenti, interesse e attenzione.
Il prof. Dimauro, nel suo intervento, ha toccato temi di grande attualità quali, ad esempio, l’hatha yoga connesso alle patologie digestive, le corrette compatibilità alimentari, la digestione enzimatica (cibo come terapia), lo stress ossidativo e il controllo naturale dei radicali liberi.
La seconda parte dell’incontro ha avuto per tema lo studio dell’orologio dell’energia, un grafico disegnato dagli antichi agopuntori cinesi. Il relatore, a tal riguardo, ha parlato del rapporto fondamentale tra equilibrio energetico e sistema immunitario.
Infine, nell’ultima parte della conferenza, è stata presentata all’assemblea la tabella sulle corrette compatibilità alimentari elaborata dal prof. E. Dimauro e dal dr. Sebastiano Magnano, direttore della Scuola della salute. Il relatore, in qualità di maestro di yoga, ha quindi intrattenuto i presenti parlando dei benefici delle varie posizioni di hatha yoga consigliati nelle patologie dell’apparato digerente; argomento, quest’ultimo, che è stato seguito con particolare attenzione.
Terminata la conferenza, seguita da un lungo applauso, abbiamo posto alcune domande al prof. Dimauro il quale, gentilmente, ha risposto ai nostri quesiti.
Domanda: esiste un vero rapporto tra equilibrio energetico e patologie funzionali o psicosomatiche?
Risposta: secondo la medicina orientale le malattie sono facilmente causate da uno squilibrio energetico che abbassa il sistema immunitario. Se vogliamo sentirci in forma, o se vogliamo migliorare il nostro stato di salute, dobbiamo stare attenti a non consumare e disperdere più energia di quanta ne possiamo produrre. I reni, a tal riguardo, vanno protetti perché sono le batterie del nostro organismo.
Domanda: Vuole cortesemente approfondire quest’ultimo passaggio?
Risposta: Senz’altro. I reni sono la madre di tutti gli organi del nostro corpo; essi gestiscono il cervello, le ossa, il midollo, gli ormoni e il sentire. Si dice, infatti: si sente con i reni e si vede con il fegato. Nemici di quest’ultimo sono i dolci, così come il sale, in uso esterno, è l’amico dei reni”.
Domanda: La stanchezza periodica può essere collegata allo stato di salute dei reni e del fegato?
Risposta: Certamente! Dobbiamo imparare a saper leggere il nostro corpo. La stanchezza occasionale che si può manifestare al mattino, al risveglio, può dipendere dal fegato; se, invece, ci si sente stanchi la sera, può dipendere dai reni. Considerato che i reni sono le batterie del nostro corpo, esiste un metodo orientale tanto semplice che permette di ricaricarle senza bisogno di andare dall’elettrauto. Si tratta dell’applicazione di sale caldo ai reni, metodo che ho spiegato bene durante la conferenza, e che si rivela utile specialmente nella stagione invernale (sappiamo che i reni temono il freddo). I medici naturopati, pertanto, consigliano le applicazioni di sale caldo ai reni la mattina al risveglio, o nella tarda mattinata, ma non dopo le ore diciassette quando inizia, secondo l’orologio dell’energia, l’attività dei reni.
Domanda: I disordini emozionali e caratteriali possono influire sullo stato di salute “energetica” dei reni?
Risposta: Purtroppo si. Nelle capsule surrenali è custodita l’energia ancestrale, quella, cioè, che abbiamo ereditata dai nostri genitori. La gelosia, l’invidia, le ossessioni, consumano facilmente questa energia. Dobbiamo sapere modificare, in caso di necessità, il nostro carattere; sapere perdonare, al momento giusto, le offese ricevute in quanto lo stato di non perdono è spesso la causa scatenante di molte malattie. Se pensiamo al perdono, affermano gli esperti in psicoterapia, il cervello inganna il cuore che, così, rinuncia al risentimento e….. starà meglio il nostro fegato.
Domanda: Alcuni consigli sull’alimentazione corretta?
Risposta: Imparare a masticare bene i cibi liquidi e bere quelli solidi. Prestare attenzione alla quantità degli alimenti che mangiamo in quanto la quantità uccide la qualità. Alzarsi da tavola con un resto di appetito. Non bere acqua, o berne poca, durante i pasti in quanto l’acqua eccessiva provoca un dilavamento enzimatico. Consumare giornalmente un pasto di sola frutta e iniziare pranzo e cena con un piatto di verdura cruda (pensate che la cipolla cruda fa bene ai diabetici; quella cotta no). Cuocere rapidamente le verdure e preferire quelle di stagione. Evitare la cena dopo le ore venti in quanto dalle ventuno alle ventitré madre natura attiva nel nostro organismo il rituale ricambio cellulare. Mangiare tardi la sera, a tal proposito, vuol dire andare incontro all’intossicazione notturna e…poi… ci svegliamo stanchi la mattina seguente.
I convalescenti devono andare a letto due ore prima della mezzanotte.
L’abuso di latticini aumenta la produzione di muco; evitarli quando sono in corso malattie da raffreddamento.
Domanda: Conviene diventare vegetariani?
Risposta: Meglio, sostiene il dr. Shelton, mangiare una fetta di carne preceduta da un’insalata cruda, anziché abusare con i cereali, anche se sono integrali, in quanto si possono creare nuovi squilibri. Senz’altro si può diventare vegetariani; ma non dimentichiamo che la salute a tavola dipende soprattutto dalle corrette associazioni alimentari che non sono state ideate da nessun dietologo, ma da madre natura. L’ortotrofia non è una dieta “fai da te” in quanto è il frutto di approfonditi studi sulla bio-chimica digestiva, cioè sulla digestione enzimatica: coloro, infatti, che applicano questo sistema naturale di alimentazione, raccontano dei molti benefici ricevuti a livello digestivo e fisico.
Terminata l’intervista, il direttore del Lions Clubs ha invitato i presenti a prendere posto a tavola al fine di passare dalla teoria alla pratica. La serata, infatti, si è conclusa con un gustoso ed apprezzato giro-pizza...naturalmente “igienista”.
pubblicato nel settimanale “IL DIARIO” Sabato 14-2-2009
CONFERENZA ALL’HOTEL “ONE” DI SIRACUSA
SULLA MEDICINA OLISTICA
Nel pomeriggio di Sabato 14 - marzo - 2009, all’Hotel “One” di Siracusa, si è tenuta una conferenza sulle terapie naturali e l’hatha yoga.
La conferenza è stata organizzata da un gruppo di medici e specialisti già impegnati nel campo delle terapie olistiche a Siracusa e a Catania.
L’incontro è stato preceduto dalla lettura di una sermone orientale, scritto dal grande Shri Babaji e letto magistralmente da Veronica Romano.
Subito dopo la lettura del brano poetico, il dott. Emanuele Albanese, noto erborista aretuseo, ha presentato ai numerosi presenti, che gremivano la sala conferenze del prestigioso hotel siracusano, i quattro relatori provenienti da Catania, Giarre e Siracusa.
La conferenza ha avuto inizio con l’intervento del dott. Salvatore Maugeri, di Catania, medico chirurgo-odontoiatra, con master in implantoprotesi all’università “La Sapienza” di Roma, il quale ha relazionato sulle cause che determinano le alterazioni del rapporto tra occlusione e postura. L’interessante argomento, illustrato con proiezioni-video, è stato approfondito dal dott. Maurizio Lewin, odontoprotesista di Catania, il quale ha spiegato le varie strategie usate nel riequilibrio e nella riabilitazione neuroocclusale.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata all’Ortotrofia e all’hatha yoga. Il prof. Emanuele Dimauro, insegnante di yoga ed esperto in igienismo, ha parlato della digestione enzimatica e del rapporto tra masticazione e salute. Ai presenti sono state distribuite le fotocopie sulle corrette combinazioni alimentari e contenenti la tabella illustrativa elaborata dal dr. Sebastiano Magnano, direttore della Scuola della Salute di Piacenza, e dal relatore prof. E. Dimauro.
La lettura di questo schema alimentare ha suscitato nei presenti un’attenzione notevole anche perché non si è parlato di diete, ma solo di compatibilità alimentari che agevolano la composizione di menù con cibi associati in funzione dell’azione degli enzimi digestivi.
Il prof. Dimauro, terminata la relazione, ha proiettato una serie di diapositive riguardanti le posizioni yoga indicate nella terapia dei disturbi dell’apparato digerente: acidità di stomaco, gastrite, colite, disbiosi intestinale e intolleranze alimentari.
Sul problema delle intolleranze e delle allergie alimentari, è intervenuta la dott.ssa Lidia Cristaldi, di Giarre, medico chirurgo, specialista in igiene e medicina preventiva, omeopatia, medicina estetica, mesoterapia e dietologia, la quale ha relazionato ampiamente su questo problema oggi molto diffuso e attuale. La salute è un bene prezioso che comincia con la scelta del cibo giusto. Pertanto, spiegava la dott.ssa Cristaldi, coloro che vogliono conoscere il livello di intolleranza dell’organismo, e individuare contemporaneamente il grado di assimilazione di minerali e vitamine, possono sottoporsi al “Bioscrining”, un test che permette di conoscere eventuali intolleranze verso alimenti, farmaci, additivi e coloranti.
Questo test, sottolineava la relatrice, si effettua con una semplice analisi di campioni di unghie prelevati al paziente e che permette al consulente nutrizionale, in base ai risultati delle analisi, di formulare diete personalizzate.
La conferenza, durata due ore e mezzo, si è conclusa con un lungo applauso seguito da un breve dibattito. I numerosi presenti, infine, hanno ringraziato i relatori e si sono complimentati con loro per le tematiche svolte.
Adelaide Pandolfo
L’EQUILIBRIO IMMUNITARIO
Come rinforzare gli anticorpi in modo naturale
Il nostro organismo, durante il mese di Ottobre, si prepara al passaggio verso la stagione autunnale. Il ritorno ai ritmi frenetici di tutti i giorni, dopo le vacanze estive, inizia a ripercuotersi nello stato di benessere generale, causando lo stress da cambio di stagione (il calo dell’attenzione e della memoria, ad esempio, sono sintomi tipici dello stress).
Cessata l’ora legale, le giornate si vanno accorciando e la luce solare, diminuendo, influisce negativamente sulla produzione di melatonina, ormone sintetizzato dall’epifisi, con il conseguente abbassamento del tono dell’umore in quanto la melatonina sta alla base della produzione della serotonina, neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale che influenza il tono psichico.
Nei mesi di Ottobre–Novembre, nonostante dovremmo sentirci più in forma, grazie all’effetto vacanze, paradossalmente appaiono alcuni malesseri riconducibili senz’altro alla ridotta efficienza del sistema immunitario. Questi disturbi non sono altro che “campanelli d’allarme”, azionati da madre natura, la quale ci avverte che il nostro organismo, dopo il meritato riposo estivo, stenta a riadattarsi al cambio di stagione.
Dal punto di vista climatico, le nuove correnti d’aria fredda liberano le polveri lasciate dalla calda stagione estiva e così iniziano a manifestarsi i primi disturbi dell’apparato respiratorio. La gola e i bronchi sono i primi organi che vengono attaccati dai virus stagionali che mettono a dura prova la formazione degli anticorpi delle mucose respiratorie, in primo luogo le “immunoglobuline A”, conosciute anche come “vernice immunitaria” in quanto costituiscono una sorta di muro difensivo che si oppone agli attacchi dei microrganismi.
Queste mutate condizioni generali (il cambiamento di clima, lo stress lavorativo, la riduzione energetica autunnale), alterano l’equilibrio delle nostre difese, rendendo l’organismo più debole. Il sistema immunitario, però, non è il solo a risentire gli effetti di questi cambiamenti in quanto esso è strettamente legato al sistema endocrino e a quello nervoso: un momentaneo indebolimento neuroendocrino, infatti, può causare un calo dell’efficienza del sistema immunitario. Queste importanti considerazioni ci inducono a riflettere sulla necessità di una equilibrata riforma dietetica scegliendo, proprio in questo periodo, quei cibi e quei complementi alimentari che possono aiutarci a ritrovare il giusto benessere, a migliorare le performance mnemoniche.
Per non sentirci stanchi o giù di tono, basta mettere in pratica uno stile di vita igienista, seguire corrette abitudini mentali e fisiche, consumare cibi sani e praticare un’attività fisica non stressante (ginnastica dolce, nuoto, hatha yoga, pilates, qi-gong, tai chi chuan…).
Il biologo americano Shelton, noto sostenitore dell’Ortotrofia, ha sempre raccomandato un sistema di protezione, anche autunnale, basato sull’uso di cibi crudi, possibilmente di coltivazione biologica, che possiedono effetti rigeneranti e di rinforzo del sistema immunitario. Secondo le ultime statistiche, una dieta basata soprattutto sull’uso regolare di frutta e verdura cruda, ormai di moda negli USA, in Europa e in Italia, consigliata da molti nutrizionisti nei cambi di stagione, allevia le infiammazioni causate da artriti, artrosi, arteriosclerosi, malumore, insonnia, stanchezza periodica, nevriti autunnali. Una buona dieta crudista può curare in modo naturale i problemi di memoria, i disturbi digestivi e la temuta stipsi – che affligge il 20% degli italiani; disintossica il sangue e, grazie agli antiossidanti, può combattere la formazione dei radicali liberi che sono la causa fondamentale della degenerazione dei tessuti.
In un recente convegno sulla medicina alternativa, gli esperti nutrizionisti, in base a precedenti accurate indagini, hanno potuto constatare che le malattie autunnali si presentano in maniera ridotta nei crudisti e anche nei vegetariani. I cibi crudi e freschi, in realtà, risultano privi delle tossine che derivano dalla cottura la quale affatica il sistema nervoso. Cliccando sul link troverete diversi modelli di estrattori utili per frutta e verdura: https://amzn.to/4i8P8fQ
Consigli utili:
- Consiglio, per coloro che decidono di accostarsi per la prima volta ad un’alimentazione crudista, di consultare un medico, o un esperto qualificato, o un bravo nutrizionista, oppure uno psicoigienista, al fine di stabilire un sereno rapporto con la nuova alimentazione e di raggiungere i migliori risultati di equilibrio fisico e mentale. Per la città di Siracusa sono già in programma corsi di alimentazione e di medicina naturale: basta chiedere informazioni presso le erboristerie, i centri macrobiotici e le farmacie omeopatiche.
- Tra i più importanti cibi di stagione, consigliati in questo periodo, sono da preferire soprattutto i seguenti alimenti: castagne, noci, nocciole, mele, melagrani…
Le castagne: cibo autunnale, dovrebbero essere presenti nella nostra tavola almeno tre volte la settimana. Sono ricostituenti ed energetiche, buone come il pane. Conviene mangiarle come pasto unico, a pranzo o a cena, accompagnate da una porzione di insalata fantasia (carote, lattuga, radicchio, zucca gialla… - due o tre tipi a scelta -). Sono ricche di sali minerali come il potassio, utile per mantenere il tono muscolare; il fosforo, necessario sostegno del sistema nervoso. Questo prezioso alimento autunnale possiede anche un potere calmante e rilassante. Cento grammi di castagne danno 193 calorie.
Per uso esterno si può preparare una maschera economica antirughe: Bollire un pugno di castagne; frullare con un po’ di miele e applicare il composto sul viso. Dopo 15 minuti circa, sciacquare il volto e picchettarlo con acqua di rose.
Le noci: sono un alimento energetico per natura. Contengono fibre vegetali, la vitamina E, l’acido folico, il polifenolo (che ci aiuta a difenderci dai radicali liberi), l’arginina (che sarebbe un aminoacido amico del cervello). Le noci, come frutti secchi azotati e oleaginosi, possiedono una buona quantità di acidi grassi insaturi tra cui l’acido alfa-linoleico che appartiene alla famiglia degli acidi grassi Omega 3 di cui ha bisogno l’organismo umano. L’alto contenuto di acidi grassi insaturi, favorisce l’abbassamento dei livelli del colesterolo cattivo, responsabile della calcificazione delle arterie, causa principale di infarto e collasso cardiocircolatorio.
Le nocciole: contengono una percentuale di proteine pari al 14% e di grassi pari al 60%. Possiedono le vitamine B2-E, potassio e calcio. Se sono sgusciate, si conservano per nove mesi; se sono intere, col guscio, si conservano anche per un anno intero.
Le mele: possiedono le vitamine B-C, la protovitamina A (carotene), che aiuta l’organismo nella difesa contro le infezioni; sono ricche di sali minerali tra cui il calcio (utile per le ossa e per i denti), il ferro, il magnesio (che fortifica lo scheletro e rigenera le fibre nervose), il potassio, il silicio, il sodio. La mela è un ottimo rimedio per combattere i calcoli renali, stimola l’attività gastrica e intestinale, disinfetta le pareti interne dello stomaco, calma il sistema nervoso, purifica i bronchi e le vie respiratorie. Le mele sono indicate nella cura dei disturbi articolari.
Il succo di mela fresco, poiché tonifica la pelle, si può applicare sul viso, mediante impacchi, al fine di migliorarne l’aspetto.
I frutti del melograno: il melograno veniva ritenuto dagli antichi “l’albero della fecondità e della rinascita”. La melagrana, il prezioso frutto di quest’albero, possiede un’azione antiossidante; è ricca di vitamina C, di polifenoli (protettivi delle arterie in quanto eliminano le tossine dal sangue, proteggono il cuore, ostacolano la formazione del colesterolo cattivo).
- I colori della luce: Nel mese di ottobre, secondo la cromoterapia, è possibile stimolare le difese del corpo preferendo colori luminosi ed evitando le tinte cupe come il grigio, il marrone e il nero. Il colore rosso, nei capi di abbigliamento, viene consigliato nei casi di malinconia, tristezza e depressione, in quanto stimola le difese immunitarie.
- A proposito della nuova influenza: nel giornale “ La Repubblica”, di sabato 17-ottobre-2009, è stata riportata l’intervista al biologo francese prof. Luc Montagnier, 77 anni, premio Nobel per la medicina, ricercatore di fama mondiale e scopritore del virus Hiv.
Alla domanda: “come proteggersi dall’H1N1”, il prof. Montagnier risponde: «Oltre alle ovvie misure d’igiene – lavarsi le mani, portare una mascherina, respirare con il naso – consiglio di assumere stimolanti del sistema immunitario quali, per esempio, l’estratto di papaia fermentata, che impediscono la penetrazione del virus nelle cellule. Per sostenere il sistema immunitario sono di vitale importanza anche i fattori psicologici. Quindi, cerchiamo di abolire la stress ».
Emanuele Dimauro
PREMIA LA TUA SALUTE CON I RIMEDI NATURALI
• Il passaggio dalla stagione autunnale a quella invernale è uno dei più delicati per il nostro organismo. I polmoni sono sottoposti all’assalto del freddo, dello smog, dei germi e dei batteri. Il freddo invernale mette a dura prova non solo l’apparato respiratorio ma anche quello scheletrico a causa della scarsità di luce che riduce la sintesi della vitamina D.
Cosa bisogna fare per proteggersi e per affrontare la stagione fredda?
Medici igienisti e naturopati consigliano di assumere tutte quelle sostanze nelle quali si accumula l’energia vitale della natura. A tavola, ad esempio, possiamo presentare gli ortaggi di stagione che possiedono questo tipo di energia solare, chiamata dagli esperti “ultima luce”, la quale, contenuta nelle foglie, viene poi trasmessa ai vegetali. È una luce, quella di dicembre, racchiusa nelle tenebre, ma pronta per ricominciare a brillare con l’inizio di Gennaio. Conviene, allora, scegliere quei cibi e quelle terapie naturali che possono risvegliare in noi luce e calore. Tra i più importanti alimenti di questa stagione abbiamo la barbabietola rossa, ricca di potassio, che rinforza i muscoli. Possiedono le vitamine A e C i broccoli e le cime di rapa. Queste ultime sono molto delicate e bisogna consumarle appena scottate. La clorofilla degli spinaci permette la fissazione del calcio e del fosforo nelle ossa. I porri sono abbastanza ricostituenti. I cavoli possiedono sostanze antinfiammatorie.
Per cuocere le verdure bisogna usare poca acqua, che possiamo bere a tavola in quanto possiede proprietà antiossidanti.
Anche i frutti di questa stagione possiedono notevoli proprietà terapeutiche. Gli agrumi, ad esempio, sono ricchi di vitamina C, tonificano i nervi, migliorano la digestione. L’ananas, anche se è controindicato per chi soffre di stanchezza, stipsi e insonnia, è un frutto tropicale che riequilibra il tratto digerente, migliora la digestione, sgonfia la pancia, elimina le infiammazioni dei tessuti, disintossica l’organismo, cura i dolori articolari e l’anemia; drenante, diuretico e depurativo naturale, viene preferito nelle diete dimagranti. Ricco di fibre, l’ananas ripulisce l’intestino e viene consigliato nei casi di cellulite e di ritenzione idrica in quanto contiene la “bromelina”, un enzima che aiuta il corpo ad eliminare le tossine in eccesso. Poiché la bromelina è termolabile, cioè non resiste alla cottura, si consiglia di consumare l’ananas crudo e fresco, non in scatola in quanto viene sottoposto a temperature elevate. L’ananas contiene molti minerali quali, ad esempio, il potassio, il calcio e il fosforo; è ricco di vitamine A - B1 – C; combatte vari disturbi come anemie, obesità, dolori artritici.
I mandarini combattono l’insonnia, sono ottimi come sedativi e favoriscono un sonno ristoratore.
- Le mele e le pere fanno parte dei frutti di dicembre.
• Con le vacanze natalizie, a motivo degli aumentati impegni che causano stress e ansia, ne risente molto il nostro sistema nervoso che possiamo aiutare assumendo, in caso di necessità, le gocce di “melissa”, panacea di tutti i mali, che vanno prese, diluite in poca acqua, prima dei pasti.
• Durante la stagione invernale dobbiamo tenere sotto controllo il colesterolo, appartenente alla famiglia dei grassi, elemento indispensabile che possiede pregi e difetti. L’80% circa di colesterolo proviene dal fegato; il 20% dall'alimentazione. Questa sostanza chimica, quando è presente in eccesso, può danneggiare la salute delle nostre arterie. Due sono i tipi di colesterolo: -Ldl, quello cattivo, rischioso per la salute; -Hdl, quello buono, detto benefico in quanto svolge il ruolo di “spazzino” rimuovendo il colesterolo in eccesso dai tessuti e dalle pareti dei vasi sanguigni.
I grassi insaturi, come l’olio di oliva, e le proteine vegetali, come il Tofu (formaggio vegetale), il seitan (ottenuto dalle proteine del grano), i legumi secchi, le varietà di noci, le mandorle, le nocciole, i semi di girasole, gli anacardi, i pinoli, aiutano a normalizzare i valori del colesterolo totale e ad incrementare quello buono. Ottimo anche l’olio di riso rosso in quanto inibisce la sintesi del colesterolo endogeno, che viene prodotto dal fegato. Una mela, mangiata mezz’ora o un’ora prima dei pasti, blocca l’assorbimento dei grassi. Gli alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura, tengono sotto controllo il colesterolo.
Praticare uno sport è importante; ma si può scegliere anche un’attività fisica leggera e moderata al fine di aumentare i valori del colesterolo buono, ridurre quello cattivo e tenere sotto controllo i valori dei trigliceridi nel sangue.
Anche la tisana di vischio, per la sua proprietà anti-ipertensiva, abbassa il colesterolo.
Il vischio è una pianta sacra e famosa fin dall’antichità. I Druidi la usavano come infuso per il suo potere contro le malattie e per alleviare i dolori reumatici e articolari che hanno sempre afflitto la gente nel periodo invernale. Il vischio regola il sistema cardio-circolatorio: le tisane a base di rametti giovani e foglie di questa pianta hanno un effetto ipotensivo. Conosciuto come portafortuna, il vischio protegge, secondo un’antica tradizione popolare, le giovani donne nubili. In Inghilterra, nella notte del sei gennaio, le ragazze che devono sposarsi bruciano un rametto di vischio per propiziarsi un matrimonio bello e felice.
• Un’attenzione particolare, in inverno, va rivolta alla pelle del viso che può apparire priva di tono o disidratata. Cosa fare? Innanzitutto bisogna controllare l’alimentazione giornaliera che deve essere corretta e bene associata. Le noci, a tal riguardo, sono utili da mangiare una o due volte la settimana, anche come pasto proteico, perché sono ricche di vitamine che mantengono elastica la cute. Ottimi sono anche gli alimenti che contengono zinco, zolfo e selenio, come aglio, uova, cipolle, asparagi, crescione, cavoli. Fa molto bene il consumo regolare di carote che contengono la vitamina A (sotto forma di β-carotene). La carota rigenera il tessuto cutaneo, tonifica la pelle, la protegge dai raggi solari, la nutre, la rivitalizza, mantenendola morbida e liscia. La zucca gialla, così come la carota, è ricca di β-carotene; nutre la cute e ne riduce l’eventuale desquamazione.
• Consigli utili:
- Evitate gli sbalzi di temperatura perché espongono il corpo al rischio delle nevralgie del volto; il trigemino, irritato, produce sintomatologie dolorosissime.
- In inverno, per neutralizzare i batteri patogeni e per purificare l’aria delle camere degli appartamenti, versate nelle vaschette dei termosifoni, o nel diffusore per aromaterapia (diluite in acqua), alcune gocce di olio essenziale di bergamotto e di sandalo. L’essenza di questi olii protegge l’apparato respiratorio e aiuta a prevenire mal di gola e raucedini. L’aroma di queste essenze ripulisce l’aria dal fumo e dallo smog.
- L’olio essenziale di sandalo, oltre a possedere grandi proprietà antivirali e antibatteriche, viene usato nei casi di artrite e artrosi. Coloro che accusano dolori articolari, possono massaggiare la parte dolente con olio di mandorle in cui sono stati aggiunte tre gocce di o.e. di sandalo. L’essenza di questo olio assorbe l’umidità che, con la stagione invernale, si deposita nelle ossa.
- Per alleviare i dolori articolari, potete anche massaggiare la parte dolente con olio di oliva al quale avete aggiunto cinque gocce di o.e. di limone.
- In caso di insonnia, aromatizzate la camera da letto con l’olio essenziale di sandalo e di patchouli.
- Per vincere il raffreddore:
a) risultano efficaci le inalazioni di olio di rosa: quattro gocce in una ciotola di acqua calda. Respirate i vapori coprendo il viso con un asciugamano.
b) l’olio essenziale di cajeput, alcune gocce nel diffusore per aromaterapia, libera il naso otturato. Al link troverai diversi tipi di diffusori per utilizzare gli oli essenziali: https://amzn.to/487F41Y
c) inalando le essenze degli olii di niaouli, eucalipto, pino, vengono protetti la gola, i polmoni e i bronchi.
d) La vitamina E risulta utile nei casi di raffreddori. Consumate gli alimenti che contengono questa preziosa vitamina come, ad esempio, l’olio di semi di girasole, l’olio di germi di grano in perle, le mandorle che contengono gli “omega 3” (per questo vengono raccomandate ai vegetariani. Può andare bene il consumo di cinque mandorle al giorno).
- L’aglio, conosciuto in Europa 2500 anni a.C., protegge l’apparato respiratorio e quello digerente; possiede proprietà antisettiche e antibatteriche; svolge un ruolo fondamentale a livello cardiovascolare con azione ipotensiva. Consumato durante i pasti, l’aglio rinforza il sistema immunitario e ci aiuta nella lotta contro bronchiti e influenza.
- In caso di tosse o mal di gola potete usare il propoli, un benefico prodotto delle api. Versare dieci gocce di propoli in un bicchiere di acqua calda e poi fare i gargarismi più volte durante il giorno.
Si possono fare i gargarismi anche con l’aceto di mele. Basta aggiungere un cucchiaino di aceto di mele in un bicchiere di acqua tiepida.
- Le noci, proteine vegetali, nutrono il cervello e prevengono l’invecchiamento delle cellule nervose.
- L’avena, amidaceo energetico, è ricca di cobalto. Contiene fosforo che combatte i vuoti di memoria.
- La segale contiene manganese.
- Il miglio, usato come pasto amidaceo, è ricco di ferro. Rinforza unghie, capelli e denti. Contiene le vitamine B ed E che puliscono le arterie, purificando il sangue. Qui puoi trovare diversi modelli di macina cereali: https://amzn.to/4pprezb Il macina cereali serve a trasformare chicchi interi (come grano, orzo, farro, mais) in farina, conservandone le proprietà nutritive.
- L’orzo è ricco di rame, fosforo, ferro, calcio, potassio e magnesio; rinforza il muscolo cardiaco, combatte l’ipertensione, stimola il funzionamento del fegato. L’orzo perlato è di facile digestione.
- I porri combattono la stanchezza e sono ricchi di minerali. Ottimo, a cena, un piatto di riso ai porri.
- Per cuocere le verdure usate il sistema di cottura a vapore, o in poca acqua, o al forno. Le verdure vanno messe in pentola il più intere possibili. A cottura ultimata, scrive il dr. Shelton, le verdure devono apparire di un verde brillante.
- In caso di anemia può essere utile assumere gli oligoelementi in fiale: rame abbinato al ferro (che favorisce l’ossigenazione dei tessuti), da usare a giorni alterni, la mattina al risveglio, secondo prescrizione medica.
- Un cucchiaino di olio di oliva, biologico e spremuto a freddo, preso a digiuno, la mattina appena svegli, disintossica il fegato.
- Il macerato glicerico di olivo viene consigliato nei casi di ipertensione.
- Comprate la boccetta di olio essenziale di “benzoino” e portatela con voi;
annusatela nei momenti di stress.
Versate tre o cinque gocce di olio esenziale di benzoino nel diffusore di aromaterapia, diluito in acqua, o nella vaschetta del termosifone. Balsamico, riduce la tensione nervosa.
- In caso di ansia, annusate l’olio essenziale di melissa.
- Lo stress aumenta le intolleranze alimentari.
- Un piatto di verdure crude, da consumare all’inizio del pranzo e della cena, stimola la produzione dei succhi gastrici, favorisce il buon funzionamento dell’attività intestinale, allontana il rischio di accumuli di sostanze non metabolizzate. I nutrizionisti sostengono che il consumo regolare di frutta e verdura, possibilmente crude, riducono il rischio di infarto e proteggono l’intestino crasso. Scegliete anche la zucca gialla, usata nella cura delle difficoltà digestive e nella terapia alimentare contro le emorroidi.
- Cereali integrali e verdure contengono abbastanza fibre alimentari che garantiscono la pulizia regolare del sangue il quale, ossigenato, scorre meglio.
- In inverno non bisogna trascurare il consumo regolare di grano saraceno.
Questo prezioso cereale possiede calcio, utile per il buon funzionamento dell’apparato scheletrico; dà vigore, forza, energia. Il grano saraceno, essendo un forte ricostituente, aiuta a combattere il freddo e ad affrontare il lavoro quotidiano con meno fatica; viene consigliato nei casi di convalescenza e di anemia. Riequilibrante del sistema nervoso, questo cereale protegge cuore e reni ed aiuta l’organismo ad eliminare i liquidi in eccesso.
- Quando il fegato funziona bene, il sangue si mantiene pulito e ben ossigenato. Pertanto, in fase di luna calante, prendete la buona abitudine di usare i depurativi che…disintossicano il fegato.
Per conservare uno stato di salute regolare, bisogna andare a letto due ore prima della mezzanotte e terminare la cena alle ore venti, onde evitare l’intossicazione notturna
(i medici igienisti, a tal riguardo, danno questo consiglio soprattutto ai convalescenti).
- In fase di luna calante conviene usare i depurativi, che disintossicano il sangue (può andare bene una tisana a base di carciofo e tarassaco). In fase di luna crescente, invece, conviene usare gli energetici (ottimo il consumo di grano saraceno che rigenera le ossa).
- Per curare i problemi di circolazione alle gambe, inserite nell’arco della settimana due passeggiate di mezz’ora ciascuna. La passeggiata effettua un micromassaggio che parte dalla pianta del piede e, salendo, tonifica le gambe in profondità.
- Il Ginseng, utile nei mesi di freddo, è un tonico che permette di superare quei casuali o periodici cali energetici psicofisici. È un ottimo antidepressivo, riequilibrante, migliora il tono dell’umore e aumenta la resistenza fisica.
- La mirra ha un effetto antifatica e protegge l’apparato respiratorio. Mezz’ora prima di coricarvi aromatizzate la camera da letto versando, nel bruciatore per aromaterapia, cinque gocce di o.e. di mirra.
- Moderate l’uso delle solanacee, specialmente se accusate problemi di intolleranze alimentari: patate, peperoni, peperoncini, pomodori, melanzane.
- I caffè alternativi: la mattina, al risveglio, il corpo è ancora in piena fase depurativa. Pertanto non conviene sovraccaricarlo con sostanze eccitanti come il caffè. Preferibile, in alternativa, bere una tazzina di caffè d’orzo o di cicoria. Energetica è anche l’acqua calda con miele: bere un bicchiere di acqua calda nella quale è stato sciolto un cucchiaino di miele e un cucchiaino di polline di fiori. Il miele di tarassaco depura il fegato.
N.B. Per l’uso regolare degli oligoelementi, dei macerati glicerici, degli olii essenziali, delle tinture madri e degli integratori alimentari, potete consigliarvi con un medico naturista o chiedere informazioni in farmacia o presso negozi di erboristeria.
Emanuele Dimauro
(articolo pubblicato nel settimanale “IL DIARIO” – 31-12-2008 )
Il dialogo interiore
Per mantenere uno stato di buona salute è necessario sapere gestire in modo corretto le proprie emozioni, i propri sentimenti e gli stati d’animo, altrimenti si va incontro al cosiddetto “stress mentale” che lentamente scarica le batterie del corpo (localizzate nei reni), con il conseguente abbassamento del livello energetico. Generalmente, quando diminuiscono le difese, ne risente lo stato di salute e il corpo tende ad ammalarsi.
Se la malattia, come sostiene il dr. Tilden - medico igienista, è causata dalla presenza in eccesso di tossine nel sangue, possiamo capire che, per mantenerci in forma, dobbiamo proteggere il nostro sistema energetico.
Benessere o malessere, quindi, dipendono dall’efficienza del sistema immunitario di cui si parla molto durante la stagione invernale quando nelle farmacie ed erboristerie, a protezione dagli attacchi virali e per impedire la penetrazione del virus nelle cellule, vengono consigliati gli immunostimolanti quali, ad esempio, il propoli, l’echinacea e, come sostiene il prof. Montagnier, la papaia fermentata che si è rivelata un ottimo immunostimolante contro il virus H1N1.
Esiste, secondo la medicina orientale, un legame inscindibile tra la salute del corpo e il benessere spirituale in quanto l’equilibrio olistico determina il nostro star bene con noi stessi e con gli altri. Purtroppo, in questi ultimi anni, sono in aumento le patologie da “stress” mentale il quale risulta più dannoso per la nostra salute di quello fisico. Le dinamiche personali non risolte, ad esempio, sottopongono il nostro organismo ad un continuo spreco di energia che turba il sistema immunitario. Per godere buona salute, quindi, non dobbiamo consumare o disperdere più energia di quanta ne possiamo produrre.
Il dott. Tilden, che come medico igienista ha pubblicato i suoi trattati sulla “tossiemia”, convinto che una patologia non nasce mai all’improvviso, ha elaborato un nuovo concetto della malattia detto “ortopatico” e di cui fanno parte i seguenti sei stadi evolutivi connessi ai disturbi psicosomatici e funzionali:
1. Cattive abitudini mentali e fisiche;
2. Logorio nervoso (grande dispendio energetico);
3. Diminuzione dell’eliminazione e delle secrezioni (che richiedono energia nervosa per essere mantenute);
4. Tossiemia (ritenzione di tossine interne normalmente prodotte dal metabolismo);
5. Malattia funzionale (crisi di eliminazione o di auto-pulizia; può essere acuta o cronica);
6. Malattia organica (distruzione di organi).
Altri studi importanti, basati sull’equilibrio corpo-mente, sono stati elaborati dalla dr.ssa Louise L. Hay, psicologa americana, la quale ha pubblicato libri e DVD sul tema: “Guarisci il tuo corpo”.
Commento, a tal riguardo, alcuni punti fondamentali del sistema di autoguarigione elaborato dalla dr.ssa L. Hay. Le riflessioni che seguono possono senz’altro essere utili a coloro i quali desiderano stabilire o ritrovare un rapporto sereno con sé stessi e con il mondo che li circonda.
Godere buona salute, che è un diritto per tutti, vuol dire:
- non avvertire alcuna stanchezza;
- avere appetito;
- dormire bene e svegliarsi ben riposati;
- avere buona memoria, senso dell’umorismo;
- essere precisi nei pensieri e nelle azioni;
- essere onesti, umili, pieni di gratitudine e di amore.
Qual’è il nostro attuale stato di salute? Riusciamo a gestire bene le nostre emozioni quotidiane? Siamo abituati a lavorare sui nostri pensieri elaborando un costruttivo dialogo interiore?
Considerato che dal cervello partono le decisioni e le scelte di vita, ciascuno di noi dovrebbe sviluppare schemi mentali positivi e costruttivi.
Gli esperti psicoigienisti, in linea con i principi della dr.ssa L. Hay, sono convinti che gli atteggiamenti mentali creano costantemente le nostre esperienze di vita, quelle positive e quelle negative, contribuendo allo stato di benessere o di malessere del nostro corpo. Nessuno desidera ammalarsi, eppure tutti abbiamo bisogno della nostre malattie che sono il modo attraverso il quale il corpo ci avverte che stiamo percorrendo la strada sbagliata.
Se ogni malattia è una lezione che dobbiamo apprendere, dobbiamo anche capire quale insegnamento trarre dallo stato di malessere. Dentro di noi c’è tutto quello che è necessario per la buona riuscita della guarigione e c’è anche un importante centro di saggezza il quale, quando siamo pronti per affrontare delle svolte positive nella vita, entra in azione per creare in noi quella capacità di attrarre ciò che può aiutarci di più.
Il nostro corpo, a ben riflettere, è lo specchio delle nostre convinzioni e dei nostri pensieri più intimi; esso comunica costantemente con noi che dobbiamo semplicemente trovare il tempo per ascoltarlo. Ogni cellula del nostro corpo risponde ad ogni singolo pensiero che formuliamo e ad ogni parola che diciamo.
Determinati modi di pensare e di parlare producono conseguenti comportamenti del nostro corpo: benessere o malessere. Una persona che ha il viso molto segnato non coltiva certamente pensieri vitali e gioiosi. Il volto della gente ci mostra chiaramente un’intera vita di dialogo interiore. Una persona sfiduciata, triste, sostiene la dr.ssa Louise L. Hay, crea un’atmosfera mentale negativa che permette alla malattia di prosperare in quanto il dialogo interiore agisce profondamente su ogni cellula del corpo.
Non dobbiamo limitarci a curare soltanto i sintomi; dobbiamo anche e soprattutto eliminare le cause delle malattie; ma, per fare ciò, è necessario guardarci dentro per capire dove il processo della malattia ha avuto inizio. Ognuno di noi è responsabile delle esperienze che vive nella vita, siano esse positive o negative. Il nostro subconscio accetta come assoluta verità tutto ciò in cui noi crediamo. Coloro, ad esempio, che sono cresciuti in compagnia di persone spaventate o infelici sviluppano, nel corso della loro esistenza, pensieri negativi sulla propria persona e sulla loro vita.
Molti accusano il padre o la madre puntandogli il dito contro, senza sapere che questo atteggiamento è davvero inutile e sbagliato. Non serve affatto biasimare i propri genitori in quanto siamo tutti vittime di altre vittime. Papà e mamma certamente non hanno potuto insegnarci cose che loro stessi ignoravano. Se, ad esempio, una madre non sa come si fa ad essere affettuosa o gentile, sarà impossibile per lei insegnarci ad amare noi stessi o educarci ad essere affettuosi o gentili. Ogni genitore, insomma, cerca di fare il meglio che può a partire da tutto quello che gli è stato spiegato quand’era bambino.
Chi vuole liberarsi dal ruolo di vittima e ha deciso di elaborare il suo passato, non può continuare a lamentarsi di avere avuto, ad esempio, un padre sbagliato, ma deve guardare nel presente e modificare i pensieri che ha sul passato. Lavoriamo subito sui nostri pensieri, certi e sicuri che essi possono essere modificati. A che serve nutrire odio verso coloro che in passato ci hanno fatto del male? Certamente questi giudizi non ci aiutano a stare bene perché possono aggravare quei pensieri di odio che, possibilmente, stiamo provando verso noi stessi.
Se qualcuno afferma: “sono una persona negativa”, questo pensiero produce un sentimento che diventa realtà. Se eliminiamo il pensiero non ci sarà più alcun sentimento. I pensieri possono essere modificati in quanto, se cambiamo il pensiero, il sentimento scompare e usciremo vittoriosi.
Che lo crediamo o no scegliamo noi i nostri pensieri. Quante volte ci capita di pensare e ripensare la stessa cosa in modo così abituale da perdere la sensazione di avere scelto noi quel pensiero. Spetta a noi decidere di respingere determinati pensieri o di rifiutare di pensare cose negative.
Quante persone soffrono di odio verso sé stessi e di gravi sensi di colpa. In effetti, più proviamo sensi di colpa e sentimenti di odio verso noi stessi, meno la vita sembra funzionare; non riusciamo ad esprimerci, cerchiamo sempre di fare piacere agli altri o siamo continuamente tesi e arrabbiati.
Quando un paziente, racconta la dr.ssa Louise L. Hay, inizia a cambiare e riesce a provare meno odio verso sé stesso, prova meno sensi di colpa e la sua vita migliora su tutti i livelli, compresi il benessere del corpo e la salute.
Molti si lamentano dicendo “non sono abbastanza bravo; non faccio abbastanza; non me lo merito”. Se questi pensieri negativi dovessero diventare molto forti, potrebbero seriamente ostacolarci al punto da impedirci di vivere una vita gioiosa, prospera e piena di salute.
Il risentimento, un eccessivo spirito critico, i sensi di colpa, le paure, possono creare al nostro corpo più problemi di qualsiasi altra cosa.
Quello che accade intorno a noi è lo specchio dei nostri pensieri interiori. Quante volte pensiamo che gli altri ci criticano, ci biasimano, approfittano di noi. Queste convinzioni nascono dai nostri atteggiamenti mentali in quanto c’è qualcosa dentro di noi che attira questi comportamenti o, a livello interiore, siamo convinti di meritare questo tipo di atteggiamento; oppure abbiamo l’abitudine di trattare così gli altri e il nostro comportamento ci si sta ritorcendo contro.
Ci sono persone che criticano molto e che sono sempre oggetto di critiche perché il loro atteggiamento attira le critiche.
Qualunque cosa pensiamo a livello mentale, o diciamo o facciamo a livello verbale o fisico, ritornerà sempre a noi. Se modifichiamo il nostro modo di comportarci, ci sorprenderemo nel constatare che anche gli altri iniziano a cambiare comportamento.
Per riuscire a modificare la propria esperienza di vita, il modo migliore di iniziare è quello di dire a sé stessi: “voglio liberarmi di quell’atteggiamento che c’è in me e che crea questa condizione”. Se prendiamo l’abitudine di ripetere questa frase ogni volta che percepiamo il nostro malessere, ci rendiamo conto che stiamo già uscendo dal ruolo di vittima.
Quanti credono veramente di possedere una forza interiore che permette loro di modificare i pensieri negativi in pensieri positivi?
Il risentimento per gli altri, le critiche verso noi stessi riguardo il passato, la paura del futuro, sono i più pericolosi atteggiamenti mentali che possiamo avere. Questo tipo di dialogo interiore crea e mantiene lo stato di malattia.
I pensieri negativi riescono a distruggere lentamente il nostro corpo.
La paura può contribuire alla calvizie, ai problemi del colon. Un atteggiamento costantemente critico può farci ammalare di artrite. Il risentimento, specie se continuato a lungo, finirà per divorarci.
Il senso di colpa porta l’individuo alla ricerca di una punizione che si può trasformare in dolore fisico.
Chi non è ancora riuscito ad elaborare certe dinamiche interiori, a superare i problemi del passato o le paure, potrebbe sviluppare i “gesti ripetitivi” che si presentano nei momenti di crisi e servono ad esorcizzare le paure.
Sono convinta, sostiene la dr.ssa Louise L. Hay, che se vedo qualcuno soffrire ciò accade perché quella persona prova un grande senso di colpa. Uno stato di dolore cronico è frutto di un costante senso di colpa seppellito in noi così profondamente che non ne siamo nemmeno coscienti. Prima di potere eliminare il dolore è necessario dissolvere questo senso di colpa che è un’emozione assolutamente inutile, non fa sentire meglio nessuno e non è in grado di modificare una situazione. La rabbia, a sua volta, unita ai sensi di colpa, può esporci al pericolo di incidenti. Assecondare la rabbia, il biasimo e il risentimento, può solo farci del male.
L’accanimento su un dolore provato nel passato può contribuire a creare una malattia. Il passato è passato….non possiamo più cambiarlo! Però possiamo cambiare il nostro atteggiamento e i nostri pensieri riguardo al passato.
È davvero pazzesco pensare di punire noi stessi, nel presente, perché qualcuno ci ha fatto del male nel passato; non ne vale la pena.
È vitale, quindi, liberarsi dai pensieri negativi, passati e sorpassati, che non ci aiutano e non ci nutrono.
L’amore per noi stessi
Ogni qual volta rifiutiamo di amare noi stessi per quello che siamo, ci stiamo negando delle possibilità di guarigione.
L’autoaccettazione e l’autoapprovazione, invece, costituiscono la chiave verso un cambiamento in positivo.
Quando accettiamo e amiamo noi stessi, allora ogni cosa nella vita inizia ad andare per il verso giusto; il nostro stato di salute migliora, le nostre finanze anche e iniziano a cambiare i nostri rapporti con gli altri in quanto diventiamo capaci di esprimere noi stessi in modo creativo e appagante.
Proviamo ad amare e accettare noi stessi esattamente così come siamo.
Questa frase, afferma la dr.ssa Louise L. Hay, possiamo ripeterla allo specchio dicendo: “io amo e accetto me stesso esattamente così come sono”. Nel contempo, però, dobbiamo capire quali emozioni questo esercizio ci suscita, cercando di soffermiamoci su come ci sentiamo subito dopo.
Molte persone, nella maggior parte dei casi, soffrono di disturbi associati alle critiche, ai risentimenti, alla paura degli altri e all’incapacità di amarsi e di accettarsi. Chi non riesce ad apprezzarsi e sconosce l’autostima, sicuramente vive ancora imprigionato in quelle limitazioni che qualcuno gli ha insegnato tanti anni fa. Queste convinzioni “limitanti”, essendo solo pensieri, possono essere modificati.
L’unica cosa sulla quale abbiamo veramente potere sono i nostri pensieri.
Se vogliamo stare bene, dobbiamo anche imparare a non essere mai e poi mai critici. Lo spirito di autocritica ci impedisce di andare avanti. Invece, essere comprensivi e gentili verso noi stessi, ci aiuta ad andare verso la giusta direzione. A cosa serve, in realtà, essere critici? Non serve proprio a nulla e ci avvelena il sangue.
Per liberarci definitivamente dal passato dobbiamo essere disposti a perdonare.
Il perdono è sempre la risposta per la guarigione.
Liberarci dai risentimenti, perdonare e lasciare che la vita segua il suo corso, ci può aiutare a guarire in quanto molte malattie, secondo la saggezza evangelica, derivano dallo stato di non perdono che alimenta i risentimenti. Quando pensiamo al perdono accade che il cervello inganna il cuore che rinuncia al risentimento. Per arrivare all’amore è necessario passare attraverso il perdono.
È imperativo, per la nostra guarigione, liberarci dal passato e perdonare tutti.
Perdonare significa lasciare perdere, dimenticare; vuol dire lasciare andare completamente quell’esperienza e vivere nel momento presente.
Essere umili, perdonare gli altri e accettare maggiormente sé stessi, costituiscono quei modelli comportamentali che stanno alla base dell’autoguarigione.
Il nostro corpo può ammalarsi anche a causa della gelosia, delle ossessioni e dell’invidia, vizi che contribuiscono a scaricare le ghiandole surrenali nelle quali si conserva l’energia ancestrale che abbiamo ereditata dai nostri genitori al momento della nascita.
Molte persone hanno l’abitudine di rimandare continuamente al domani la possibilità di cambiare abitudini o schemi mentali negativi, e usano la parola “dovrei” (dovrei cambiare, dovrei fare questo…). “Dovrei” è una parola limitante che dobbiamo rimuovere subito dal nostro vocabolario se vogliamo fare passi avanti. Dobbiamo dimenticare per sempre il termine “dovrei” perché ci rende prigionieri. Ogni volta che usiamo questa parola è come se stessimo dicendo: non sono abbastanza bravo, posso fallire… e, così, ci attribuiamo una colpa o l’attribuiamo a qualcuno che è vicino a noi. Proviamo a sostituire la parola ”dovrei” con il termine “potrei”, sicuri di fare un passo avanti verso la libertà. La scelta, in definitiva, spetta sempre a noi.
La rabbia…un’emozione da controllare
Quando siamo in collera con noi stessi perdiamo la gioia, la creatività, la spontaneità, la libertà e, probabilmente, anche la salute.
Una delle cose peggiori che possiamo fare è proprio quella di arrabbiarci con noi stessi. La rabbia non fa altro che rinchiuderci sempre più fermamente nei nostri schemi.
Quanti problemi di salute sono causati dalla “svalutazione del sé”!
Se molti si rimproverano da anni senza riuscire a migliorare, vuol dire che non è questo il modo giusto per cambiare. Non abbiamo bisogno di rabbia, abbiamo bisogno di accettarci e di dare a noi stessi più amore; solo così possono scomparire gli schemi negativi. Proviamo ad accettarci subito, senza aspettare di iniziare prima un nuovo lavoro o attendere che qualcuno incominci ad apprezzarci o a volerci bene veramente; in questi casi stiamo negando la nostra esistenza. Se per iniziare ad amarci e ad accettarci per quello che siamo dobbiamo aspettare di essere perfetti, o che diventi perfetto l’ambiente in cui viviamo, allora stiamo sprecando i giorni della nostra esistenza.
Per essere persone creative e felici dobbiamo liberarci quanto prima dai sentimenti di rabbia e da tutti i pensieri negativi che proviamo verso noi stessi e sulla nostra vita.
Se ci accettiamo e ci amiamo veramente, non potrà sussistere nessuna condizione negativa nella nostra vita così forte da crearci impedimenti.
L’amore è la forza che ci guarisce.
L’amore dissolve la rabbia, fa scomparire i sensi di colpa e le paure.
Quel qualcuno che potrebbe farci capire quanto siamo importanti, è già dentro di noi; è il nostro maestro interiore, quella forza spirituale che viene da Dio.
Consigli utili:
Sono molte le cose che si possono fare a sostegno del processo di guarigione:
- un lavoro terapeutico con il medico di famiglia o con uno psicologo;
- Sul piano alimentare possiamo chiedere la consulenza di un buon nutrizionista;
- Chiedere consigli nei negozi dove vendono cibi naturali o biodinamici;
- Leggere libri sulle compatibilità alimentari (ortotrofia).
- Praticare l’hatha yoga, attività utile nella cura dei disturbi funzionali e psicosomatici.
- Non trascurare la preghiera e il digiuno, pratiche comuni a tutte le religioni.
Ognuno di noi, dal punto di vista olistico, è come un campo da arare che darà i suoi frutti in base all’impegno e alla costanza impiegati.
Il lavoro di autoguarigione richiede tempo e forza di volontà; esso può essere paragonato al lavoro di pulizia di un appartamento, per cui non importa da quale stanza incominciare; se andiamo avanti, presto puliremo dappertutto.
Iniziando un nuovo modo di vita, sperimentando la gioia nello stare bene con noi stessi e con gli altri, riusciremo a costruire nuovi schemi di pensiero che possiamo usare nei casi di emergenza al fine di dissolvere i nostri malesseri, le malattie psicosomatiche e mantenere un vibrante stato di salute.
È davvero meraviglioso, conclude Louise L. Hay, constatare la gioia che provano i miei pazienti quando iniziano a stare meglio e a rendersi conto che quelle “forze negative”, di cui erano stati prigionieri per tanti anni, erano solo dei fantasmi, dei pensieri che, in quanto tali, andavano solo modificati. Non è mai troppo tardi!
Trattiamo bene quel miracolo che è il nostro corpo, manifestando il crescente amore che dobbiamo avere verso noi stessi.
San Paolo afferma che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo e ci invita a glorificare Dio nei nostri corpi.
La vita è un dono prezioso e per questo dobbiamo viverla bene… come si fa con i veri doni.
Emanuele Dimauro
TOSSIEMIA E DISINTOSSICAZIONE
- La salute con l’igiene naturale -
· John H.Tilden, dottore in medicina e studioso del metodo igienista, morto nel 1940 all’età di 94 anni, ha elaborato gli studi sullo snervamento e la tossiemia contribuendo, così, a diffondere il sistema medico igienista. Su questo interessante metodo hanno lavorato anche altri studiosi e medici a livello europeo come, ad esempio: Trall, Jennings, Graham, Shelton, J. Rialland, A. Passebecq….
Nel dizionario medico il termine “TOSSIEMIA” viene definito come presenza di tossine nel sangue, intossicazione del sangue.
· Il senso abitualmente dato alla Tossiemia ammette che le tossine penetrino nel sangue dall’esterno, proveniente da microbi e da malattie causate da microbi e conosciute come intossicazioni da ptomaine o tossine derivanti da infezioni causate da altre pretese malattie. L’avvelenamento per assunzione di alimenti nocivi, o di sostanze estranee, è di molto secondario rispetto all’avvelenamento dovuto alla ritenzione di metaboliti.
· IL metabolismo. Il processo di costruzione dei tessuti, detto metabolismo, comprende: 1) la costruzione della cellule, o anabolismo; 2) la distruzione delle cellule, o catabolismo. I tessuti distrutti sono tossici e, quando si gode di buona salute (energia nervosa normale), questi rifiuti vengono eliminati dal sangue rapidamente così come sono prodotti. Quando l’energia nervosa viene dissipata per vari motivi a causa di cattive abitudini mentali o fisiche, l’eliminazione subisce un ritardo con la conseguente ritenzione di tossine nel sangue (tossiemia). Questo accumulo di tossine continuerà fino a quando l’energia nervosa non si sarà ristabilita con la soppressione delle cause.
· Come nasce il logorio nervoso. La vita movimentata di tutti i giorni causa un logorio nervoso o
(dispendio di energia) che, come è stato detto, ritarda l’eliminazione. Certamente tutto ciò che agisce sul corpo fa disperdere energia come, ad esempio, il freddo, il caldo, le preoccupazioni, la digestione, gli sforzi fisici e mentali, l’ascoltare, il vedere, il parlare, ecc… La ricarica, o recupero nervoso, avviene invece con il riposo fisiologico. Una buona salute negli anziani, pertanto, denota un lodevole autocontrollo.
· La malattia, pertanto, è una lezione che dobbiamo apprendere in quanto la natura ci avverte che stiamo percorrendo una strada sbagliata e che, pertanto, dobbiamo modificare il nostro modo di pensare, allontanare gli scatti di gelosia, la collera, le ossessioni, l’invidia, la rabbia perché avvelenano il nostro spirito e il nostro organismo. Le pietre biliari, ad esempio, non sono altro che rabbia pietrificata. La natura, quindi, attraverso la malattia (o crisi di tossiemia) ci aiuta ad eliminare le tossine in eccesso (residui del metabolismo) che si sono accumulate nel sangue scavalcando il limite di tolleranza. Una malattia, in sostanza, vene preparata già quando l’ambiente o le abitudini personali sfruttano l’energia più rapidamente di quanto ne possiamo produrre e generare. Lo scoppio della crisi, a ben pensarci, ci viene preannunciato da uno stato di indisposizione generale che ci fa sentire nervosi o irrequieti in modo insolito. È questo il campanello di allarme di cui si serve la natura per avvertirci che dobbiamo urgentemente sopprimere le influenze di logoramento nervoso, ritornare ad una vita più ordinata e riportare, così, l’energia nervosa a un livello normale o quasi. Ricordiamoci, quindi, che l’energia nervosa dispersa con facilità causa una ritardata eliminazione dei rifiuti con conseguente deposito di scorie e tossine nel sangue. Questo deposito causa l’autoavvelenamento, ovvero la malattia. Esistono, però, anche altri tipi di avvelenamento che possono essere accidentali o momentanei. Dei veleni, ad esempio, possono essere iniettati, inoculati e possono avvelenare ed anche uccidere; ma queste esperienze non possono essere considerate come malattie più di una gamba fratturata o di una ferita prodotta da un colpo di arma da fuoco.
· I due tipi di Tossiemia. A questo punto, spiega Tilden, è bene considerare i due tipi di tossiemia:
1) la Tossiemia endogena, cioè interna, di origine cellulare, provocata dai residui del metabolismo;
2) la Tossiemia esogena, cioè esterna, di origine intestinale, causata dalle scorrette combinazioni alimentari che possono provocare putrefazioni e fermentazioni nel tubo digerente.
I veleni che indicano la tossiemia endogena, costituendo i prodotti di scarto del metabolismo, sono una costante perché sono costantemente prodotti. Se l’energia nervosa è normale, essi vengono eliminati in fretta onde evitare il loro accumulo che provocherebbe, a causa della natura tossica delle tossine stesse, l’avvelenamento dell’organismo.
· L’autoguarigione. Dentro di noi c’è tutto quello che è necessario per guarire. Gli attacchi di malattia, olisticamente, vengono spiegati, come ormai abbiamo ben capito, come eliminazioni vicarianti di tossine che si sono accumulate nel sangue superando la barriera di tolleranza. Queste crisi, che scatenano dei sintomi che noi chiamiamo: raffreddore, influenza, gastrite, mal di testa, o altra affezione benigna, spesso spariscono dopo qualche giorno, o anche senza trattamento.
· La natura della crisi di tossiemia. Alla domanda sulla natura di queste crisi, Tilden risponde: « Ogni organo del corpo, quando si trova al di sotto del grado di resistenza vitale organica, in un momento di saturazione tossiemica viene sollecitato da una eliminazione vicariante. Pertanto, se in un individuo gli organi vulnerabili sono ad esempio i polmoni, la natura delle crisi può essere la bronchite, l’asma, la polmonite o la tubercolosi. Se, invece, una ghiandola endocrina si trova al di sotto del livello vitale organico, essa sarà chiamata a fare gli onori dell’eliminazione; e se è la ghiandola tiroide ne conseguirà l’ipertiroidismo con i suoi sintomi complessi»..
· L’influenza dei microbi e dei batteri. Nel suo trattato sulla Tossiemia, Tilden conclude: « I microbi, come anche il freddo, gli abiti, l’alimento, le bevande, ogni oggetto che sta intorno all’uomo, possono divenire alleati secondari della Tossiemia; ma nessuno di questi oggetti o elementi che circondano l’uomo possono causare direttamente la malattia a meno che abbiano la possibilità di snervare il corpo e ritardare o reprimere l’eliminazione delle tossine del metabolismo, saturando così il sangue di cellule morte e causando il disturbo, cioè la cosiddetta malattia ». Anche i batteri, pertanto, ci aiutano a guarire in quanto sono degli espettoranti naturali che fluidificano le tossine per essere espulse. Così, come spesso accade, grazie al riposo e alla soppressione delle cause del logoramento nervoso, le tossine in eccesso vengono eliminate e la salute ritorna. Consigli utili: Ricordiamo i più importanti come, ad esempio: - bisogna eliminare tutte le cattive abitudini,- andare
a letto possibilmente due ore prima della mezzanotte, - mantenere una buona disposizione di spirito, - evitare di cenare tardi la sera, - consumare giornalmente alimenti antiossidanti come la frutta e la verdura cruda (possibilmente di coltivazione biologica), in modo da permettere all’energia nervosa di ristabilirsi e normalizzarsi.
· Evoluzione della malattia:
1. Abitudini malsane mentali e fisiche;
2. Logorio (consumo eccessivo di energia nervosa);
3. Diminuzione dell’eliminazione e delle secrezioni, che richiedono dell’energia nervosa per essere mantenute;
4. Tossiemia, ovvero ritenzione delle tossine interne normalmente prodotte dal metabolismo;
5. Malattia funzionale, crisi di eliminazione o di auto-pulizia, che può essere acuta o cronica;
6. Malattia organica, o distruzione di organi.
Scrive, a tal riguardo il dott. Tilden: «Questa evoluzione non è a senso unico, irreversibile e fatale. Può essere arrestata e può anche regredire. Se il soggetto non ha raggiunto lo stadio organico (il sesto), detto anche irreversibile, la correzione delle abitudini nocive è sufficiente a riportare la salute verso la normalità».
Emanuele Dimauro
LA SALUTE È NELLE TUE MANI
Il nostro organismo, durante il mese di Novembre, si prepara al passaggio verso la stagione invernale. I ritmi frenetici di tutti i giorni, dopo le sospirate vacanze estive, iniziano a ripercuotersi nello stato di benessere generale causando lo stress autunnale (il calo dell’attenzione e della memoria, ad esempio, sono sintomi tipici dello stress).
Cessata l’ora legale, le giornate si vanno accorciando e la luce solare, diminuendo, influisce negativamente sulla produzione di melatonina, ormone sintetizzato dall’epifisi, con il conseguente abbassamento del tono dell’umore in quanto la melatonina sta alla base della produzione della serotonina, neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale che influenza il tono psichico.
Nel periodo Ottobre–Novembre, nonostante dovremmo sentirci più in forma, grazie all’effetto vacanze, paradossalmente appaiono alcuni malesseri riconducibili senz’altro alla ridotta efficienza del sistema immunitario. Questi disturbi non sono altro che “campanelli d’allarme”, azionati da madre natura, la quale ci avverte che il nostro organismo, dopo il meritato riposo estivo, stenta a riadattarsi al cambio di stagione.
Iniziano a manifestarsi, a causa del rituale cambiamento climatico, i primi disturbi dell’apparato respiratorio. La gola e i bronchi sono i primi organi che vengono attaccati dai virus stagionali che mettono a dura prova la formazione degli anticorpi delle mucose respiratorie, in primo luogo le “immunoglobuline A”, conosciute anche come “vernice immunitaria” in quanto costituiscono una sorta di muro difensivo che si oppone agli attacchi dei microrganismi.
Queste mutate condizioni generali (il cambiamento di clima, lo stress lavorativo, la riduzione energetica autunnale), alterano l’equilibrio delle nostre difese, rendendo l’organismo più debole. Il sistema immunitario, però, non è il solo a risentire gli effetti di questi cambiamenti in quanto esso è strettamente legato al sistema endocrino e a quello nervoso: un momentaneo indebolimento neuroendocrino, infatti, può causare un calo dell’efficienza del sistema immunitario. Queste importanti considerazioni ci inducono a riflettere sulla necessità di una equilibrata riforma dietetica scegliendo, proprio in questo periodo, quei cibi e quei complementi alimentari che possono aiutarci a ritrovare il giusto benessere e a migliorare le performance mnemoniche.
Per non sentirci stanchi o giù di tono, basta mettere in pratica uno stile di vita igienista, seguire corrette abitudini mentali e fisiche, consumare cibi sani e praticare un’attività fisica non stressante (ginnastica dolce, nuoto, hatha yoga, pilates, qi-gong, tai chi chuan…).
Il biologo americano Shelton, noto sostenitore dell’Ortotrofia, ha sempre raccomandato un sistema di protezione, anche autunnale, basato sull’uso di cibi crudi, possibilmente di coltivazione biologica, che possiedono effetti rigeneranti e di rinforzo del sistema immunitario. Secondo le ultime statistiche, una dieta basata soprattutto sull’uso regolare di frutta e verdura cruda, ormai di moda negli USA, in Europa e in Italia, consigliata da molti nutrizionisti nei cambi di stagione, allevia le infiammazioni causate da artriti, artrosi, arteriosclerosi, malumore, insonnia, stanchezza periodica, nevriti autunnali. Una buona dieta crudista può curare in modo naturale i problemi di memoria, i disturbi digestivi e la temuta stipsi – che affligge il 20% degli italiani; disintossica il sangue e, grazie agli antiossidanti, può combattere la formazione dei radicali liberi che sono la causa fondamentale della degenerazione dei tessuti.
In un recente convegno sulla medicina alternativa, gli esperti nutrizionisti, in base a precedenti accurate indagini, hanno potuto constatare che le malattie autunnali si presentano in maniera ridotta nei crudisti e anche nei vegetariani. I cibi crudi e freschi, in realtà, risultano privi delle tossine che derivano dalla cottura la quale affatica il sistema nervoso.
Consigli utili:
- Consiglio, per coloro che decidono di accostarsi per la prima volta ad un’alimentazione crudista, di consultare un medico, o un esperto qualificato, o un bravo nutrizionista, oppure uno psicoigienista, al fine di stabilire un sereno rapporto con la nuova alimentazione e di raggiungere i migliori risultati di equilibrio fisico e mentale. Per la città di Siracusa sono già in programma corsi di alimentazione e di medicina naturale: basta chiedere informazioni presso le erboristerie, i centri macrobiotici e le farmacie omeopatiche.
- Tra i più importanti cibi di stagione, consigliati in questo periodo, sono da preferire soprattutto i seguenti alimenti: castagne, noci, nocciole, mele, melagrani…
Le castagne: cibo autunnale, dovrebbero essere presenti nella nostra tavola almeno tre volte la settimana. Sono ricostituenti ed energetiche, buone come il pane. Conviene mangiarle come pasto unico, a pranzo o a cena, accompagnate da una porzione di insalata fantasia (carote, lattuga, radicchio, zucca gialla… - due o tre tipi a scelta). Sono ricche di sali minerali come il potassio, utile per mantenere il tono muscolare; il fosforo, necessario sostegno del sistema nervoso. Questo prezioso alimento autunnale possiede anche un potere calmante e rilassante. Cento grammi di castagne danno 193 calorie.
Per uso esterno si può preparare una maschera economica antirughe: Bollire un pugno di castagne, frullare con un po’ di miele e applicare il composto sul viso. Dopo 15 minuti circa, sciacquare il volto e picchettarlo con acqua di rose.
Le noci: sono un alimento energetico per natura. Contengono fibre vegetali, la vitamina E, l’acido folico, il polifenolo (che ci aiuta a difenderci dai radicali liberi), l’arginina (che sarebbe un aminoacido amico del cervello). Le noci, come frutti secchi azotati e oleaginosi, possiedono una buona quantità di acidi grassi insaturi tra cui l’acido alfa-linoleico che appartiene alla famiglia degli acidi grassi Omega 3 di cui ha bisogno l’organismo umano. L’alto contenuto di acidi grassi insaturi, favorisce l’abbassamento dei livelli del colesterolo cattivo, responsabile della calcificazione delle arterie, causa principale di infarto e collasso cardiocircolatorio.
Le nocciole: contengono una percentuale di proteine pari al 14% e di grassi pari al 60%. Possiedono le vitamine B2-E, potassio e calcio. Se sono sgusciate, si conservano per nove mesi; se sono intere, col guscio, si conservano anche per un anno intero.
Le mele: possiedono le vitamine B-C, la protovitamina A (carotene), che aiuta l’organismo nella difesa contro le infezioni; sono ricche di sali minerali tra cui il calcio (utile per le ossa e per i denti), il ferro, il magnesio (che fortifica lo scheletro e rigenera le fibre nervose), il potassio, il silicio, il sodio. La mela è un ottimo rimedio per combattere i calcoli renali, stimola l’attività gastrica e intestinale, disinfetta le pareti interne dello stomaco, calma il sistema nervoso, purifica i bronchi e le vie respiratorie. Le mele sono indicate nella cura dei disturbi articolari.
Il succo di mela fresco, poiché tonifica la pelle, si può applicare sul viso, mediante impacchi, al fine di migliorarne l’aspetto.
I frutti del melograno: il melograno veniva ritenuto dagli antichi “l’albero della fecondità e della rinascita”. La melagrana, il prezioso frutto di quest’albero, possiede un’azione antiossidante; è ricca di vitamina C, di polifenoli (protettivi delle arterie in quanto eliminano le tossine dal sangue, proteggono il cuore, ostacolano la formazione del colesterolo cattivo).
- I colori della luce: Nel mese di ottobre, secondo la cromoterapia, è possibile stimolare le difese del corpo preferendo colori luminosi ed evitando le tinte cupe come il grigio, il marrone e il nero. Il colore rosso, nei capi di abbigliamento, viene consigliato nei casi di malinconia, tristezza e depressione, in quanto stimola le difese immunitarie.
- A proposito della nuova influenza: nel giornale “ La Repubblica”, di sabato 17-ottobre-2009, è stata riportata l’intervista al biologo francese prof. Luc Montagnier, 77 anni, premio Nobel per la medicina, ricercatore di fama mondiale e scopritore del virus Hiv.
Alla domanda: “come proteggersi dall’H1N1”, il prof. Montagnier risponde: «Oltre alle ovvie misure d’igiene – lavarsi le mani, portare una mascherina, respirare con il naso – consiglio di assumere stimolanti del sistema immunitario quali, per esempio, l’estratto di papaia fermentata, che impediscono la penetrazione del virus nelle cellule. Per sostenere il sistema immunitario sono di vitale importanza anche i fattori psicologici. Quindi, cerchiamo di abolire la stress ».
Emanuele Dimauro
CONFERENZA AL LIONS CLUBS DI ADRANO
SABATO 30 – GENNAIO - 2010
Sabato 30 gennaio 2010, ad Adrano (prov. di Catania), i soci del Lions Clubs hanno organizzato una conferenza-dibattito sul tema: ORTOTROFIA-DIGESTIONE ENZIMATICA, ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI.
Hanno relazionato il prof. Emanuele Dimauro, di Siracusa, maestro di yoga, docente nelle scuole superiori, esperto in Igienismo e automassaggio Do-In dal 1989, e la dr.ssa Lidia Cristaldi, di Giarre (prov. Catania), medico chirurgo, specialista in igiene e medicina preventiva, omeopatia, medicina estetica, mesoterapia e dietologia.
Ha aperto i lavori il presidente del Lions Club dr. Vincenzo M. Neri.
L’incontro ha avuto inizio con la lettura di un sermone orientale scritto dal grande Shri Babaji e letto magistralmente da Enza Inserilli, socia del Club.
Alla conferenza erano presenti operatori del settore sanitario, medici, insegnanti ed istruttori di terapie olistiche.
Il prof. E. Dimauro, grazie alla sua trentennale esperienza sulla naturopatia, ha trattato temi di grande attualità riguardanti il rapporto ippocratico tra alimentazione e benessere secondo gli studi del biologo americano Shelton il quale, nel XIX sec., ha elaborato il metodo dell’Ortotrofia (alimentazione corretta) che oggi, soprattutto in Italia, sta riscuotendo il consenso di molte persone. Il relatore ha poi parlato dello stress ossidativo e del controllo dei radicali liberi, soffermandosi sul processo della digestione enzimatica, tema portante della serata, basato sulle corrette associazioni del cibo.
Ai presenti sono state distribuite le fotocopie della tabella delle compatibilità alimentari elaborata dallo stesso prof. Dimauro e dal dr. Sebastiano Magnano, direttore della Scuola della Salute che ha sede a Piacenza (la scuola della salute è visitabile su Internet al sito: ass.scuolasalute@ ioil.it).
Nella seconda parte della conferenza è intervenuta la dr.ssa Lidia Cristaldi, di Giarre, la quale ha relazionato sulle terapie naturali riguardanti le patologie connesse alle allergie e alle intolleranze alimentari. La dr.ssa, alla fine della sua interessante relazione, ha spiegato il metodo bel “Bioscrining”, un test che permette di individuare eventuali intolleranze verso alimenti, farmaci, additivi e coloranti. Questo test, ha puntualizzato la relatrice, si effettua con una semplice analisi di campioni di unghie che permette, al consulente nutrizionista, di potere formulare diete personalizzate.
L’incontro, che è durato circa due ore, si è concluso con un lungo applauso seguito da un interessante dibattito e cena igienista.
I soci del Club hanno ringraziato i relatori e si sono complimentati con loro per le interessanti tematiche svolte.
Adelaide Pandolfo
LA SALUTE A TAVOLA
L’ORTOTROFIA E LA DIGESTIONE DEI MONOSACCARIDI
Con l’aiuto dell’Ortotrofia, scienza della nutrizione, possiamo scegliere i cibi preferiti e associarli correttamente al fine di ricavare a tavola i maggior benefici per la nostra salute.
Dopo avere pubblicato la tabella sugli amidi e sui disaccaridi, oggi ho ritenuto opportuno completare lo studio dei Glucidi presentandovi lo schema del percorso digestivo dei “monosaccaridi”, la cui tabella è stata scritta dal nutrizionista Désiré Mérien, igienista francese. Leggendo con piacevole attenzione questa tabella, e instaurando una lettura in parallelo con quelle pubblicate precedentemente, possiamo renderci conto del meraviglioso e perfetto laboratorio biologico che madre natura ha già creato dentro di noi.
Studiando il percorso della digestione dei monosaccaridi, come la frutta o il miele, ci rendiamo conto che gli zuccheri semplici sono alimenti che non subiscono alcuna trasformazione nel tubo digerente, ma vengono assorbiti direttamente a livello intestinale. Pertanto, un pasto di frutta bene associato, sosta nello stomaco circa mezz’ora (due ore nel caso di patologie gastriche), per poi passare nell’intestino tenue dove viene assorbito direttamente. Mangiando, come di abitudine, la frutta a fine pasto, essa è costretta a sostare nello stomaco alcune ore per poi passare “fermentata” nell’intestino tenue (vedi tabella digestione zuccheri semplici).
Leggendo alcune statistiche pubblicate dai nutrizionisti, molte persone che lamentano quei fastidiosi gonfiori addominali tipici del dopo pranzo o del dopo cena, stanno meglio quando mangiano la frutta lontano dai pasti. Essendo un antiossidante, questo delizioso alimento va consumato con moderazione tutti i giorni, possibilmente di mattina, come prima colazione. Poi, nella tarda mattinata, si può fare un piacevole spuntino di nostro gradimento. Non dimenticate, però, che dopo un pasto di frutta, che si può ripetere anche nel pomeriggio, è bene aspettare mezz’ora (o due ore nei casi di disturbi gastrici) prima di consumare altri alimenti (vedi tabella pubblicata il 5 – Aprile c.m.).
Ecco un consiglio buono, valido per tutti: quando alle tredici o alle quattordici rientrate a casa dal lavoro, prima di preparare il pranzo mangiate un frutto, possibilmente di stagione, sicuri che passerà senz’altro mezz’ora prima di sedervi a tavola.
Insomma, come affermano i medici nutrizionisti esperti in Ortotrofia,…provare per credere.
La digestione normale, vedi tabella allegata, apporta nella circolazione sanguigna sostanze nutritive, non veleni causati, invece, dal deterioramento degli alimenti nel tubo digerente.
Per digerire bene, però, bisogna tenere conto anche dell’importanza di quelle due famose condizioni suggerite dai saggi orientali: consumare gli alimenti in -combinazioni e in -condizioni digeribili. Certamente non è solo la quantità ad uccidere la qualità e a disturbare il processo digestivo, ma anche la fretta e la masticazione veloce.
Quando vi sedete a tavola, quindi, allontanate la fretta ed evitate il più possibile le chiacchere e le discussioni animate. Create le condizioni giuste al fine di potervi godere il pasto serenamente e con gioia. Masticate con calma e ricordatevi che la prima digestione inizia in bocca.
Emanuele Dimauro
LA SALUTE A TAVOLA
L’ORTOTROFIA E LA DIGESTIONE DELL’AMIDO
Le corrette associazioni alimentari (ORTOTROFIA), sono state studiate appositamente dai medici igienisti, esperti nella scienza della nutrizione, per favorire il normale processo digestivo e ottenere al meglio l’assimilazione dei nutrienti contenuti nei cibi che mangiamo ogni giorno.
Alcuni anni fa, in un convegno nazionale sulla Trofologia, un noto prof. nutrizionista ebbe a dire: «Molti sperano di stare meglio togliendo formaggi, latticini, carne o pesce; eppure un largo consumo di cereali, nelle diete vegetariane, può causare nuovi squilibri energetici ».
Studiando l’Ortotrofia ci rendiamo conto che si può stare bene a tavola combinando correttamente tutti gli alimenti: pane, pasta, uova, carne, pesce, formaggi…
Dopo aver pubblicato la tabella sulle associazioni alimentari (sabato 5-Aprile), oggi vi invito a prendere in considerare l’importanza della digestione enzimatica, sulla quale si basa l’Ortotrofia, al fine di capire l’importanza delle corrette combinazioni alimentari che aiutano a tenere sotto controllo fermentazioni e putrefazioni intestinali che, spesso, sono una costante nel tubo digerente di molte persone.
L’enzima digestivo è un catalizzatore di funzioni biologiche; essendo un bio-catalizzatore, esso permette e accelera una reazione chimica fra due o tre sostanze, ma senza prenderne parte in quanto l’enzima rimane chimicamente inalterato dopo il processo digestivo. Ogni enzima è specifico nella sua azione: gli enzimi che agiscono sui carboidrati non possono agire, ad esempio, sulle proteine o sui grassi.
Masticando un amido - es. il pane - nella bocca c’è saliva con ptialina. La ptialina è l’enzima che agisce sull’amido trasformandolo in maltosio (disaccaride). Se nello stesso boccone stiamo masticando una proteina - es. il formaggio o la carne - ci sarà saliva senza ptialina. Partendo da questa considerazione importante, possiamo decidere di applicare il sistema alimentare dell’Ortotrofia una volta al mese, o una volta la settimana, al fine di disintossicare il sangue, poter combattere i disturbi dell’apparato digerente e tenere sotto controllo la formazione dei radicali liberi che sono molecole tossiche e nocive per il nostro organismo.
Gradualmente affronteremo anche la lettura dei disaccaridi, dei monosaccaridi, delle proteine e dei grassi.
Emanuele Dimauro
LA SALUTE A TAVOLA
LA DIGESTIONE DELLE PROTEINE (PROTIDI)
La digestione delle proteine inizia nello stomaco e non nella bocca. Gli enzimi della saliva, infatti, non hanno alcuna azione sulla digestione delle proteine.
- azione degli enzimi gastrici: L’azione più importante che si svolge nello stomaco è quella della pepsina. In presenza di acido cloridrico essa inizia la trasformazione delle proteine in polipeptidi, stadio intermedio fra le proteine e gli aminoacidi, prodotti terminali della digestione delle proteine.
- azione degli enzimi intestinali: La trasformazione delle proteine in polipeptidi continua nel duodeno per l’influenza delle due proteasi pancreatiche: la tripsina e la chimotripsina. Queste, del resto, sono attivate dall’enterochinasi, enzima intestinale. Contrariamente alla azione della pepsina che si realizza in ambiente acido, quella degli enzimi pancreatici richiede un ambiente alcalino. Il chimo acido (così è chiamato il cibo ingerito quando arriva nell’intestino tenue), uscendo dallo stomaco, viene alcalinizzato nel duodeno principalmente ad opera dei sali biliari. I polipeptidi, che sono stati elaborati nello stomaco o nel duodeno, saranno poi ridotti, con una successiva idrolisi (la digestione delle proteine si effettua per idrolisi in quanto l’acqua è necessaria per questa operazione), allo stato ultimo di aminoacidi, i soli che possono essere assorbiti a livello intestinale. Quest’ultima trasformazione si realizza sotto l’effetto della peptidasi pancreatica che agisce anch’essa in ambiente alcalino. Nella fase ultima della digestione, quindi, le proteine vengono trasformate in aminoacidi.
Considerato, scrive D. Mérien, che la digestione delle proteine, che inizia nello stomaco in ambiente acido, continua nell’intestino in ambiente alcalino, possiamo capire l’importanza del consumo di una porzione di verdura cruda all’inizio (preferibilmente) del pasto proteico al fine di favorire l’alcalinità di questo ambiente. Le verdure, infatti, contengono acqua e sali minerali che facilitano la digestione dei protidi (proteine).
Ecco alcuni buoni consigli, validi per tutti:
- Dedichiamo un giorno al mese, o un giorno alla settimana, alla disintossicazione del sangue applicando le corrette combinazioni alimentari che potete trovare nella tabella pubblicata il 5 Aprile scorso.
- Pertanto, quel giorno, si può consumare un pasto di frutta la mattina, a colazione; un pasto amidaceo a pranzo; un pasto proteico a cena.
- Il pasto proteico, così come quello amidaceo, va preceduto dal consumo di una porzione di verdura cruda, seguita da qualche ortaggio cotto “rapidamente”, cioè in base alle proprie capacità digestive.
- Nel pasto proteico non aggiungete olio o grassi. Nel pasto amidaceo, invece, potete aggiungere olio o grassi (consumati con moderazione).
- Conviene consumare una proteina per pasto, onde facilitare la digestione corretta dei protidi e fornire all’organismo solo aminoacidi.
- In aggiunta, se preferite, a metà mattina potete consumare uno yogurt intero; a metà pomeriggio, invece, della frutta. Preferite la frutta di stagione e le verdure di coltivazione biologica.
- Alzarsi da tavola con un resto di appetito favorisce la buona digestione.
Emanuele Dimauro
LA SALUTE A TAVOLA
L’ORTOTROFIA E LA DIGESTIONE DEI LIPIDI (GRASSI)
Per i lipidi, o grassi, non avviene alcuna trasformazione chimica nella bocca e nello stomaco, sebbene quest’ultimo produca una lipasi (enzima) gastrica ad azione molto debole.
I lipidi, quindi, non subiscono, in attesa della digestione, importanti trasformazioni prima di passare nel duodeno, parte dell’intestino tenue che segue immediatamente lo stomaco.
La digestione dei lipidi inizia per effetto dei sali biliari che emulsionano i grassi in particelle finissime per essere trasformati in glicerolo e acidi grassi grazie alla lipasi pancreatica, enzima che digerisce i grassi. La bile, che contiene questi sali che servono ad emulsionare i grassi, viene prodotta dal fegato e poi immagazzinata nella vescichetta biliare in attesa di essere versata nell’intestino.
La digestione normale dei lipidi richiede un investimento energetico importante.
Tutti i pasti che comportano degli alimenti grassi vengono definiti di difficile digestione. Se, per di più, si mettono insieme due o tre tipi di sostanze grasse, la loro digestione diventerà più laboriosa; di fatto è meglio evitare di consumare lipidi diversi in uno stesso pasto.
Per il motivo che i grassi rallentano la digestione, le persone indebolite avvertono delle difficoltà nel digerirli. Conviene, pertanto, essere prudenti circa la quantità di alimenti grassi da inserire nei pasti e circa la scelta di associazione alimentare.
Attenzione al tipo di cottura che può rendere i grassi meno digeribili. Quando si frigge, ad esempio, si vengono a creare dei prodotti di ossidazione, dell’acroleina, ecc…
Ecco alcuni consigli buoni, validi per tutti:
- Secondo la tabella delle associazioni alimentari (pubblicata il 5 Aprile scorso), si possono tranquillamente associare i grassi con gli amidi, gli ortaggi e le verdure.
- Più una persona è indebolita e più bisogna essere prudenti – almeno temporaneamente – nell’aggiunta dei grassi nei pasti amidacei.
- La quantità di energia vitale di cui si dispone al momento influenzerà ampiamente la nostra possibilità di associare grassi più o meno concentrati agli amidi.
Emanuele Dimauro
I FATTORI DI SALUTE
LA DISPOSIZIONE DI SPIRITO
I fattori di salute sono tutti quegli elementi e influssi che rendono la vita possibile e completa. Vivendo a contatto con la natura, l’intelligenza corporea utilizza spontaneamente i fattori di salute secondo i propri bisogni. Ma, abitando in città, ci troviamo a fronteggiare con la ragione ciò che il corpo non può fare spontaneamente.
La natura possiede leggi precise e stabili che, se rispettate, assicurano a tutti salute e serenità. I processi della vita non sfuggono a queste leggi naturali che rinnovano continuamente la nostra energia vitale.
In ciascuno di noi c’è un meraviglioso equilibrio corpo-mente da cui dipende lo stare bene con noi stessi e con gli altri. Quando una persona sta male, infatti, è segno che si è momentaneamente rotto questo equilibrio.
Tra i molti fattori di salute, che permettono ad ogni essere umano di vivere in armonia con le proprie esigenze biologiche, psichiche e spirituali, possiamo prendere in considerazione quelli che più si adattano ai nostri bisogni di “cittadini urbanizzati” e che ci aiutano, pertanto, a ritrovare una buona energia vitale:
- La disposizione di spirito - La respirazione completa (prānāyāma) - I bagni d’aria e di sole - L’igiene della pelle e dei denti - Il riposo - L’esercizio fisico (vedi l’hatha yoga che si presta bene per tutte le età) - L’abbigliamento - L’ambiente - La corretta alimentazione.
Il primo fattore, la disposizione di spirito, riveste un ruolo di primo piano in quanto, dal punto di vista olistico, influenza la personalità di un individuo e il suo atteggiamento verso la vita. Sappiamo bene, per esperienza, come un dispiacere può togliere l’appetito, o come la paura può bloccare la digestione.
L’invidia, la gelosia, la collera, ad esempio, consumano l’energia ancestrale che è custodita nelle nostre ghiandole surrenali e che si è formata, all’inizio della nostra vita, dall’incontro tra le due energie primarie: quella di mamma e quella di papà. Un buon carattere, praticamente, protegge i reni che sono la “madre” di tutti gli organi in quanto gestiscono il cervello, le ossa, gli ormoni e il sentire; in campo medico, infatti, si dice: si sente con i reni e si vede con il fegato. Problemi al fegato, pertanto, possono causare disturbi visivi.
L’organismo umano, in sostanza, è fatto per il bene. Un brutto carattere è un ostacolo per la nostra salute e non solo per coloro che ci stanno accanto. Qualunque tipo di carattere, a ben riflettere, è formato da abitudini acquisite nel tempo e che, volendo, si possono sostituire con altre migliori. Il carattere non possiamo certamente buttarlo dalla finestra dall’oggi al domani, ma è possibile farlo scendere dalle scale gradino per gradino.
Possiamo guarire più rapidamente da una malattia se siamo ottimisti; la paura di non guarire, invece, diviene un ostacolo e può ritardare i tempi di guarigione.
Poiché le cattive abitudini mentali e fisiche influiscono negativamente sullo stato di buona salute, dobbiamo abituarci ad allontanarle il più possibile, modificare i pensieri negativi in pensieri positivi e iniziare un dialogo interiore costruttivo.
I nostri atteggiamenti mentali, così scrive la nota psicologa americana Louise L. Hay, contribuiscono allo stato di benessere o di malessere del nostro corpo. Ogni cellula che vive dentro di noi risponde ad ogni singolo pensiero che formuliamo. Il nostro corpo è lo specchio delle nostre convinzioni e dei nostri pensieri. Il viso delle persone, ad esempio, ci mostra il tipo di dialogo interiore: una persona che ha un viso molto segnato non ha sicuramente pensieri vitali e gioiosi. Il nostro attuale dialogo interiore può creare il nostro domani. Dobbiamo abituarci a lavorare sui nostri pensieri proprio perché essi possono essere modificati. L’odio, ad esempio, deriva da un pensiero negativo che stiamo provando verso noi stessi o da sensi di colpa che ci trasciniamo da tempo. Interessante notare che quando cambiamo in positivo i pensieri negativi, ci accorgiamo che anche gli altri stanno cambiando.
Per mantenere una buona disposizione di spirito, è importante abituarci ad allontanare i risentimenti i quali non fanno altro che mangiarsi una parte di noi. Lo stesso vale per il cosiddetto “stato di non perdono” che può creare delle patologie dette psicosomatiche.
Liberarci dai risentimenti e riuscire a perdonare gli altri, sono requisiti che permettono alla nostra vita di intraprendere un corso normale. Possiamo sperimentare di stare meglio quando impariamo a perdonare. Quando pensiamo al perdono, accade che il cervello inganna il cuore il quale, così, rinuncia al risentimento.
Quanto è semplice il sistema per stare bene!
Visto che i pensieri negativi non ci aiutano e non ci nutrono, dobbiamo prendere in seria considerazione l’importanza del “dialogo mentale”. Racconta, a tal riguardo, la psicologa Louise L. Hay: «..È davvero pazzesco che molti miei pazienti pensano di punire se stessi nel presente perché qualcuno ha fatto loro del male nel passato; non ne vale la pena. Il passato è passato e non possiamo cambiarlo; però possiamo cambiare il nostro atteggiamento e i nostri pensieri riguardo al passato ».
Considerazioni utili per tutti:
- La calma, la fiducia, la pazienza, l’umiltà, la gioia, ecc… rilassano l’organismo e permettono ad ogni cellula del corpo di compiere il suo lavoro nelle migliori condizioni.
- La gelosia, così come l’odio, la collera, l’invidia, lo stato di non perdono, l’ansia, ecc…influiscono negativamente sul nostro equilibrio energetico e affaticano le cellule.
- I calcoli biliari, dal punto di vista psicologico, possono essere considerati rabbia pietrificata.
- La paura contribuisce ai problemi del colon.
- Un dolore cronico può essere il frutto di un costante senso di colpa seppellito in noi profondamente.
- Dobbiamo accettarci per quello che siamo e convincerci di essere persone utili, unici al mondo. Se ci accettiamo per quello che siamo, la nostra vita inizierà ad andare nel verso giusto, come quasi un miracolo che si può verificare ovunque e in qualsiasi momento; il nostro stato di salute andrà migliorando e migliorerà anche il nostro rapporto con gli altri in quanto riusciremo ad essere persone creative e di buona compagnia.
Emanuele Dimauro
I FATTORI DI SALUTE
I BENEFICI DELLA RESPIRAZIONE
Nel libro “respirazione e salute”, editrice la bussola, è descritta molto bene l’importanza della respirazione come metodo naturale e indispensabile per mantenersi in buona salute.
- Respirare è vivere: La respirazione si deve considerare la più importante funzione del corpo perché da essa dipendono tutte le altre. Una respirazione disordinata, breve, veloce, incompleta, avvilisce la nostra vitalità e favorisce i processi infettivi. Una respirazione corretta aumenta le capacità mentali e dona un immediato beneficio fisico.
- Gli organi della respirazione: i due polmoni sono racchiusi nella cavità pleurica. Essi sono porosi e spugnosi; i loro tessuti sono molto elastici. Ogni polmone è collegato con la trachea ed il cuore attraverso un sistema di arteria e vene.
L’aria entra dalle narici, dove si riscalda; passa per la faringe e la laringe ed entra nella trachea. Questa si divide in numerosi tubi bronchiali i quali, a loro volta, si suddividono terminando nelle ampolle polmonari. L’aria viene introdotta nei polmoni per mezzo dell’azione del diaframma, muscolo voluminoso che separa la cavità toracica da quella addominale.
- La circolazione del sangue: Il sangue, pompato dal cuore nelle arterie, passa da queste ai tubi capillari sparsi in tutte le parti del corpo e ritorna attraverso le vene al cuore che lo invia ai polmoni. Nelle arterie il sangue ha un colore rosso brillante de è pieno di vitalità; nelle vene, invece, è di colore opaco, carico dei detriti dell’organismo. Praticamente il sangue parte come acqua di sorgente e torna al cuore come scarico di grondaia. Il cuore, quindi, manda il sangue così devitalizzato ai polmoni dove esso si distribuisce negli innumerevoli vasi capillari, le cui pareti sono abbastanza resistenti da lasciare penetrare l’ossigeno. Quando inspiriamo, l’ossigeno dell’aria si mette in contatto con il sangue impuro dando luogo ad una specie di combustione; il sangue ritiene l’ossigeno e scarica l’acido carbonico generato dai detriti dell’organismo. Il sangue, così purificato ed ossigenato, ritorna al cuore ed inizia il suo processo circolatorio.
Gli studiosi hanno calcolato che nelle ventiquattro ore della giornata passa nei vasi capillari dei polmoni una quantità di sangue variabile dai sette ai diecimila litri. Pertanto, quando respiriamo, se non facciamo giungere ai polmoni quantità sufficiente di aria, il sangue venoso non viene purificato del tutto e le scorie rientrano nel processo circolatorio intossicando l’organismo: (l’aria inquinata della città opera nello stesso modo, sebbene in grado minore). Inspirando una quantità insufficiente di aria, il sangue, mal nutrito, provoca uno stato di salute imperfetta. Questo avviene perché il sangue non completamente purificato nel processo respiratorio di ossigenazione, trasporta le impurità che contiene in tutto l’organismo. Il sangue, quando entra a contatto con l’aria nei polmoni, si carica di una certa quantità di ossigeno che, unito all’emoglobina, genera un processo rigeneratore nelle cellule, nei muscoli, nei tessuti e in tutti gli organi del corpo.
Anche la digestione, a ben riflettere, dipende materialmente dall’ossigenazione degli alimenti e da quella forma di combustione che si viene a creare quando l’ossigeno entra in contatto con il cibo.
La combustione generata dall’ossigenazione del sangue, sviluppa calore e bilancia la temperatura del corpo. Le persone che respirano bene resistono meglio ai cambiamenti di temperatura.
- La forza del prana: Nell’aria non è contenuto solo ossigeno, idrogeno, azoto, ma anche il prana, corrente di forza vitale, o energia assoluta. Il prana si trova in tutte le cose in quanto è contenuto nell’atomo.
L’aria è il deposito universale di prana. Con la respirazione controllata possiamo estrarre dall’aria maggior quantità di prana che si accumula nel cervello e nei centri nervosi per essere utilizzato quando sia necessario.
Come l’ossigeno, assimilato dal sangue e poi utilizzato dal sistema circolatorio, serve a nutrire il nostro corpo, così il prana, assimilato dal sistema nervoso, porta ad esso forza e vitalità.
- Il plesso solare: Il plesso solare è una parte molto importante del nostro sistema nervoso in quanto funziona come una specie di cervello: infatti viene detto cervello addominale vegetativo. Il plesso solare è collocato nella regione epigastrica, dietro la bocca dello stomaco; è composto di una materia grigia e bianca simile a quella del cervello. I maestri di yoga considerano il plesso solare come il deposito centrale di prana. È detto solare perché irradia energia e forza in tutto il corpo
Quattro sono i metodi della respirazione: 1. respirazione bassa o diaframmatica; 2. respirazione media o toracica; 3. respirazione alta o clavicolare; 4. respirazione completa.
Praticamente, se teniamo conto che la maggior quantità di prana si assorbe attraverso l’inalazione dell’aria, possiamo comprendere l’importanza della respirazione corretta e completa.
Ecco alcuni buoni consigli, validi per tutti:
- Ricercate al massimo l’aria pura della collina e del mare;
- la mattina presto, nelle città, l’aria è molto più sana che durante le altre ore: non lasciatevi sfuggire questa preziosa occasione quotidiana;
- In primavera e in estate aprite le finestre in modo che l’aria possa circolare liberamente nell’appartamento;
- In inverno cambiate l’aria delle camere tre o quatto volte al giorno, spalancando le finestre per due o tre minuti circa;
- Anche in inverno, se vi è possibile, dormite con la finestra leggermente aperta, al fine di ossigenare la camera da letto;
- il sabato o la domenica cercate di passare la giornata in campagna a contatto con la natura; - una buona respirazione equivale ad un pasto;
- sapete che il fischiettare e il canto sono ottimi esercizi respiratori gradevoli e rilassanti?
Emanuele Dimauro
LE TECNICHE DI RESPIRAZIONE
RESPIRAZIONE YOGICA
Gli esercizi di respirazione vanno bene per tutti in quanto disintossicano il sangue, migliorano l’equilibrio e il benessere generale. La respirazione è il più grande atto vitale. Quando nelle nostre arterie scorre un sangue povero di ossigeno, diminuisce la vitalità delle cellule. Il sangue, durante le fasi respiratorie, subisce un processo di purificazione nei polmoni nei quali, se sono mal ventilati, possono svilupparsi numerosi germi.
Quattro sono le tecniche fondamentali di respirazione:
1. Respirazione addominale, detta anche diaframmatica (o bassa);
2. Respirazione toracica (o media);
3. Respirazione clavicolare (o alta);
4. Respirazione completa.
Eseguite gli esercizi su un tappeto e assumete la posizione supina, onde facilitare il rilassamento della muscolatura addominale. Poggiate la mano destra sul basso ventre, gomito per terra; la mano sinistra sul torace, gomito per terra. Respirate lentamente, dal naso e silenziosamente; la respirazione, infatti, non deve essere rumorosa.
1. Respirazione addominale, detta antistress:
Eseguite un respiro profondo; quindi rilassatevi chiudendo gli occhi.
Espirate con cura svuotando il torace e contraendo i muscoli addominali. Per eliminare gli ultimi residui di aria, spingete l’ombellico verso la spina dorsale. Trattenete il respiro per due secondi. Quindi inspirate lentamente così che l’aria riempie direttamente l’addome, cioè il basso ventre, che viene spinto in alto. Espirate con cura contraendo i muscoli addominali. Continuate così per dieci respirazioni circa.
In questa prima fase si muoverà solo la mano destra la quale sale durante l’inspirazione e si abbassa durante l’espirazione.
2. Respirazione toracica:
Espirate contraendo i muscoli addominali e trattenete il respiro per due secondi.
Inspirate allargando il più possibile le costole (il torace). Espirate abbassando il torace e poi contraete i muscoli addominali spingendo l’ombellico verso la spina dorsale per eliminare gli ultimi residui di aria. Continuate così per dieci respirazioni circa.
In questa seconda fase la mano destra, che poggia sul basso ventre, si abbasserà solo durante l’espirazione addominale. La mano sinistra, invece, sale durante l’inspirazione toracica e si abbassa durante l’espirazione toracica.
3. Respirazione clavicolare:
Espirate abbassando il torace e poi contraete i muscoli addominali spingendo l’ombellico verso la spina dorsale per eliminare gli ultimi residui di aria. Trattenete il respiro per due secondi. Inspirate sollevando le clavicole ma senza sollevare le spalle. L’aria, così, affluirà nella parte alta dei polmoni. Espirate abbassando le clavicole e poi contraete i muscoli addominali spingendo l’ombellico verso la spina dorsale per eliminare gli ultimi residui di aria. Continuate così per dieci respirazioni circa.
In questa terza fase la mano destra, che poggia sul basso ventre, si abbasserà solo durante l’espirazione addominale. La mano sinistra, invece, sale durante l’inspirazione clavicolare e si abbassa durante l’espirazione clavicolare.
4. Respirazione completa:
Eseguite questo tipo di respirazione dopo circa un mese al fine di allenarvi bene nell’esecuzione delle tre fasi respiratorie precedenti.
Espirate abbassando le clavicole, il torace e poi contraete i muscoli addominali spingendo l’ombellico verso la spina dorsale per eliminare gli ultimi residui di aria. Trattenete il respiro per due secondi. Quindi inspirate lentamente dal basso in modo che l’aria inizia a riempire l’addome, cioè il basso ventre, che viene spinto in alto. Inspirate ancora allargando il più possibile le costole e poi sollevate in alto le clavicole ma senza sollevare le spalle. Espirate abbassando le clavicole, svuotando il torace e poi contraete i muscoli addominali spingendo l’ombellico verso la spina dorsale per eliminare gli ultimi residui di aria. Continuate così per dieci respirazioni circa.
Eseguite queste tre fasi della respirazione in un’armonica progressione, in modo dolce e agevole, evitando di contrarre i muscoli delle mani, del viso e del collo.
La mano destra, che poggia sul basso ventre, si abbassa durante l’espirazione addominale e sale durante l’inspirazione addominale. La mano sinistra, a sua volta, sale durante l’inspirazione toracica e clavicolare e si abbassa durante l’espirazione che segue.
Benefici terapeutici della respirazione completa:
Viene tonificato tutto il sistema nervoso. Migliorano le capacità polmonari assicurando, così, la perfetta ventilazione dei polmoni. Il diaframma viene mobilitato e massaggia gli organi addominali in modo efficace. Il fegato si decongestiona, la cistifellea (vescichetta biliare) migliora riuscendo a versare la bile al momento opportuno nell’intestino per concorrere alla digestione enterica. La milza, lo stomaco, il pancreas e tutto il tubo digerente vengono massaggiati. Il plesso solare, detto cervello addominale vegetativo, o plesso dell’ansietà, viene decongestionato.
La respirazione corretta, quindi, calma la mente, facilita la digestione, combatte le malattie, apporta felicità e gioia e…riduce il grasso superfluo. tilazione dei polmoni.a la perfetta ventilazione dei polmoni.corre un sangue povero di osigeno,
Consigli utili:
- Eseguite gli esercizi di respirazione la mattina, quando l’aria della città è più pulita.
- Quando vi sentite nervosi, stanchi, stressati, eseguite la respirazione diaframmatica.
- Praticate la respirazione completa la sera, prima di cena, per favorire la buona digestione.
Emanuele Dimauro
I FATTORI DI SALUTE
I BAGNI DI SOLE
Particolare importanza, tra i vari fattori di salute, viene data ai “bagni di sole”. Adesso che la stagione lo permette, dobbiamo cercare di stare il più possibile a contatto con la natura. Lo yoga considera il sole come la sorgente principale di prana e di energia per tutti gli esseri viventi. Le piante assorbono l’energia di cui hanno bisogno dalla luce, fissandola per mezzo della fotosintesi clorofilliana.
I bagni di sole, presi come si deve, fanno bene a tutti. Il sole rende vitale la pelle la quale può così espletare meglio le sue funzioni disintossicanti.
Il sole, quindi, è fondamentale per ogni tipo di vita; alimenta i muscoli del nostro corpo, aiuta la loro crescita, li arricchisce di calcio e li rinforza. Il sole è la principale sorgente di vitamina “D” e per questo, alle donne incinte, viene raccomandato di prendere i bagni di sole con la dovuta cautela.
Un corpo esposto alla luce naturale e all’aria cicatrizza più facilmente le ferite.
Per prendere i bagni di sole basta esporre il proprio corpo, più nudo possibile, ai raggi solari. Gli esperti, comunque, consigliano di indossare un abbigliamento bianco e preferire i colori chiari durante l’esposizione al fine di ricevere dal sole i maggiori benefici. Per evitare scottature e insolazioni bisogna iniziare con una esposizione di tre o quattro minuti al giorno da una parte e dall’altra del corpo e aumentare di un minuto al giorno. Mezz’ora di esposizione giornaliera bastano e, in base alle indicazioni dei medici igienisti, conviene non superare le due ore quotidiane. I bagni di sole vanno presi la mattina prima delle ore dieci e il pomeriggio, in estate, dopo le ore diciassette. Durante queste ore i raggi solari arrivano sulla terra obliqui, attraversando uno spessore sufficiente di ozono atmosferico che riduce le radiazioni nocive del sole.
I raggi solari agiscono lo stesso anche quando il cielo è coperto e anche quando fa freddo. L’ideale, per ricevere i maggiori benefici, sarebbe di prendere i bagni di sole nelle ore fresche della giornata, con un cielo limpido, in un ambiente ricco di aria pura, con il corpo scoperto, scalzi sulla terra leggermente umida, effettuando esercizi fisici o camminando. La pelle abbronzata, come affermano gli esperti naturopati ed igienisti, diventa uno schermo, una struttura idonea ad assorbire e trattenere energia luminosa che poi si distribuisce in tutto il corpo a seconda delle nostre capacità ricettive e delle nostre necessità. Una pelle abbronzata impedisce che le radiazioni raggiungano massicciamente i tessuti in profondità che, in questo caso, potrebbero venire danneggiati. Certamente bisogna usare prudenza e gradualità al fine di preparare il corpo alla pigmentazione bruna in modo che i nostri “circuiti interni” si adattano ai voltaggi energetici via via più elevati. Ricordiamo, comunque, che quando il sole incomincia a dare fastidio, la natura ci avverte con sintomi di nervosismo, mal di testa, ansia, ecc..( fenomeni dovuti al sovraccarico energetico). A questo punto smettere subito e riposare al fresco.
Consigli utili:
- Curate bene l’alimentazione estiva inserendo nella vostra dieta quotidiana frutta di stagione, da consumare lontano dai pasti, e verdura cruda da includere all’inizio del pranzo e della cena. Preferite gli alimenti di coltivazione biologica e…combinateli correttamente: vedi tabella delle associazioni alimentari del 5-aprile-2008.
- Nella stagione estiva consumate anche dei pasti di sola uva (circa 300gr. a pasto), preferibilmente la mattina a colazione, oppure un’ora prima del pranzo o della cena; lavatela bene specialmente se non è di coltivazione biologica. Dalle analisi di laboratorio risulta che il succo dell’uva è quasi simile al latte materno; quindi è un alimento completo.
- I semi di girasole agiscono nel nostro tratto digerente come “piccole lampade solari” e svolgono un benefico effetto sulla vista, sulla pelle, sulle unghia; esercitano anche un’azione di freno sull’ipertensione sanguigna e sull’eccessivo nervosismo. Ricchi di grassi, minerali e vitamine, costituiscono anche un’eccellente fonte di proteine. Potete consumare un paio di manciate di semi di girasole al giorno (metà mattina – metà pomeriggio, senza mescolarli ad altri alimenti).
- L’ideale, specialmente nei primi giorni dedicati ai bagni di sole, è abbronzarsi camminando.
- Passeggiate all’aria aperta tutte le volte che potete ma, proteggetevi dal sole nelle ore di picco e coprite la testa.
- Quando prendete i bagni di sole in casa, non dimenticate di aprire le finestre perché il vetro ferma i raggi benefici del sole.
- Utilizzate, se volete, dei preparati naturali. Ma, usando la giusta cautela e gradualità, il corpo si abbronza senza rimedi cosmetici. Tuttavia potete chiedere consigli ad un medico naturista.
- Chi sta male o digiuna deve usare molta attenzione e cautela durante i bagni di sole onde evitare malesseri. Meglio, in questi casi, esporsi alla luce e non al sole.
- I convalescenti e le persone deboli avranno cura di prendere il sole sotto i vegetali.
- I microbi vivono e prosperano nell’oscurità; il sole è il loro peggiore nemico. “Dove entra il sole non entra il dottore”. Spalancate quindi porte e finestre e lasciate entrare fratello sole nei vostri appartamenti e…nella vostra vita.
Emanuele Dimauro
I FATTORI DI SALUTE
I BAGNI DI ARIA
L’uomo è fatto per vivere all’aperto e a contatto con la natura. È veramente difficile immaginare la vita senza la presenza dell’aria. Essa pervade lo spazio, si discioglie nell’acqua dei mari, dei fiumi e, dal punto di vista biologico, viene considerata una vera e naturale sorgente di ossigeno per il corpo il quale riesce ad utilizzare dall’aria anche altre componenti come l’azoto e perfino l’anidride carbonica.
L’aria, che è stata sempre oggetto di studi e di ricerche da parte di medici e fisiologi, è carica di energia vitale a secondo dei luoghi: sono da preferire gli spazi aperti e le zone ricche di vegetazione. Possiamo quindi capire l’importanza del contatto del corpo con l’aria pura. Sappiamo che attraverso la pelle, il naso ed i polmoni possiamo assorbite grandi quantità di energia. Ma i polmoni non sono i soli organi che ossigenano il sangue; la pelle di un adulto, ad esempio, con i suoi milioni di pori, rappresenta una immensa porta di accesso grazie alle cellule della pelle.
Il dott. S. Magnano, trattando l’aspetto energetico del metabolismo, sottolinea l’importanza che ogni essere umano può assorbire varie forme di energia, diversa da quella chimica degli alimenti. Nel suo libro “l’erede di Adamo” egli sostiene che: «… quando respiriamo, l’aria entra in contatto con ogni forma di energia naturale, dalle radiazioni cosmiche e solari alle radiazioni terrestri. Questa energia viene in parte assorbita dall’atmosfera, soprattutto con il fenomeno della ionizzazione delle molecole che la compongono. Possiamo comprendere, quindi, quanto è importante il contatto del corpo con l’aria pura al fine di godere uno stato di salute migliore ».
Dal punto di vista pratico, i bagni d’aria non costano nulla e si possono praticare in casa propria. Conviene iniziare con due minuti di esposizione al giorno, aumentando la durata di un minuto al giorno circa. Poi si può passare all’aria aperta con dieci minuti di esposizione giornalieri, fino ad arrivare ad una o due ore al giorno secondo le proprie possibilità.
Non si deve mai sentire freddo durante i bagni d’aria e, per questo, è preferibile iniziare con una temperatura di quindici o venti gradi. Quando, gradualmente, il nostro corpo si sarà abituato al freddo (ed è facile capirlo), si possono effettuare questi bagni alla temperatura di cinque o di otto gradi, ma solamente se il nostro corpo è pronto. Non dimentichiamo, a tal riguardo, quel famoso detto: diventa medico di te stesso. Ogni essere umano, infatti, anche se diventa igienista, avrà sempre bisogni, esigenze e caratteristiche personali che non devono mai essere trascurate per…fare contenti gli altri.
Poiché i bagni di aria richiedono una forte spesa di energia, se ne devono astenere temporaneamente coloro i quali non stanno bene in salute e quelli che sono molto intossicati. In questi casi, comunque, come consigliano i medici naturisti, bisogna praticare questa terapia naturale solo in ambiente temperato.
Il dott. Trall, uno dei pionieri igienisti, afferma che i bagni d’aria svolgono un effetto terapeutico nei casi di scrofola, rachitismo e altri disturbi.
Anche il dott. Shelton, biologo americano, sostiene che: «…un bagno d’aria di venti minuti riduce il tasso idrogeno-ione alla normalità. Nessun metodo medico conosciuto può raggiungere questo risultato ».
Consigli utili:
- I momenti più adatti per effettuare i bagni d’aria è la mattina presto, appena alzati, quando l’aria è più pulita.
- Durante l’esposizione conviene passeggiare, eseguire esercizi fisici e respiratori (es. ginnastica dolce, hatha yoga, esercizi di prānāyama – o di respirazione completa).
- Prepararsi bene ai bagni d’aria permette di stare meglio e di godere una salute migliore; viceversa si può andare incontro a disturbi dell’apparato respiratorio.
- Nei principianti, spesso, questa pratica può provocare stanchezza o mal di testa. In questi casi è meglio diminuire il tempo di esposizione e usare la dovuta cautela al fine di abituarsi gradualmente.
- Evitate sempre le correnti d’aria e i bruschi passaggi di temperatura.
- Coloro che soffrono di disturbi al torace, di patologie coronariche, si devono abituare ai bagni d’aria con molta cautela e sotto il controllo medico.
- I bagni d’aria fanno bene a coloro che soffrono di disturbi digestivi, alle persone nervose, in quanto fortificano e calmano i nervi. Sono indicati anche per gli anemici e per coloro che soffrono di reumatismi.
- Come sosteneva Leonardo da Vinci, la vera e sola maestra per l’uomo è la natura. Abituiamoci ad ascoltarla dentro di noi soprattutto …attraverso l’aria che respiriamo.
Emanuele Dimauro
I FATTORI DI SALUTE
I BAGNI D’ACQUA E L’IGIENE DELLA PELLE
L’acqua alimenta la vita e costituisce più di due terzi del corpo umano in quanto si trova all’interno delle nostre cellule e fuori di esse. Può sembrare strano, ma le malattie, dal punto di vista igienista, non sono altro che l’espressione di uno sforzo eccezionale attivato da madre natura per tenere puliti i fluidi interni del nostro corpo. Questi fluidi si rinnovano continuamente perché, in generale, la vita è caratterizzata da un ricambio continuo di tutte le strutture che sono animate da un “equilibrio dinamico”. Questa considerazione ci permette di riflettere sull’importanza che anche i fluidi, presenti nel pianeta terra, sono soggetti a continui cambiamenti. L’acqua dei fiumi, dei mari, ad esempio, o le acque che scorrono nelle profondità della terra, vengono continuamente rinnovati dalle precipitazioni. Lo stesso meccanismo naturale si verifica nell’acqua contenuta nel nostro corpo in quanto il suo ciclo “microcosmico” è inserito in quello planetario.
Le acque più adatte all’uomo sono quelle che si trovano all’interno del “ciclo terrestre” come, ad esempio, le acque di sorgente e quelle delle falde freatiche. Esse, pertanto, sono le più equilibrate come energia e come sali minerali in esse contenute. Meno adatte a sostenere la vita, invece, sono le acque che si trovano agli “estremi” del ciclo terrestre come, ad esempio, le acque del mare (che sono troppo cariche) e le acque delle precipitazioni atmosferiche ( che non si sono arricchite a contatto con la terra). Altri tipi di acque adatte a rinnovare quella del corpo umano sono quelle contenute nei frutti, nei vegetali e negli ortaggi.
L’acqua da bere, più indicata per mantenerci in forma, è quella “viva”, cioè l’acqua naturale dei pozzi e delle sorgenti. Quanto più l’acqua è isolata dal circuito generale, scrive a tal riguardo il dott. S. Magnano, tanto più è povera di poteri vitali. L’acqua imbottigliata non è la più adatta per questo motivo.
L’acqua è indispensabile per l’uomo non solo come bevanda, ma anche per la pulizia del corpo. La pelle, a tal riguardo, oltre ad essere paragonata ad “un polmone che respira”, viene anche definita “un rene che elimina” in quanto nel sudore sono stati riscontrati prodotti acidi ed urea. Il nostro corpo, in sostanza, si serve anche della pelle per disintossicare l’organismo. Per effettuare al meglio i bagni d’acqua, dovremmo preferire l’acqua “viva” dei ruscelli, del mare, dei fiumi, o anche l’acqua della rugiada in quanto ricca di apporti benefici. Considerato che la pelle, in stato di riposo, emette ogni ventiquattro ore da 960 gr. a 1200 gr. di sudore, risulta necessario praticare i bagni d’acqua almeno una volta al giorno.
Vivendo in città, in mancanza di meglio, risultano indispensabili le docce o i bagni quotidiani di acqua tiepida che servono a mantenere puliti e aperti tutti i pori del corpo. Preferire l’acqua tiepida o leggermente fredda, purchè risulti gradevole al contatto con la pelle. I giorni in cui non ci è possibile effettuare i bagni di acqua possiamo ricorrere alla seconda alternativa che consiste nello strofinare la pelle, preferibilmente di mattina, con un guanto ruvido in modo da eliminare le cellule morte e liberare i pori della pelle così da non bloccare la respirazione per via cutanea. I bagni devono essere di breve durata, giusto il tempo di pulire la pelle. Dopo la doccia o, in alternativa il bagno, conviene evitare di indossare l’accappatoio e asciugare il corpo energicamente e rapidamente: ottimo esercizio fisico che dinamizza la pelle. Le persone sane e forti possono usare le docce di acqua fredda. I medici igienisti sconsigliano di praticare i bagni di acqua calda perchè svigoriscono l’organismo e lo indeboliscono. Inoltre non si dovrebbero usare i saponi in quanto essi distruggono gli oli naturali della pelle. Usare il sapone solo in caso di necessità e di tipo Marsiglia. Coloro che pensano di pulire meglio il corpo usando con frequenza saponi o “shampoo doccia fitness “, in realtà indeboliscono lo stato di salute della propria pelle la quale viene così soggetta più facilmente alle aggressioni batteriche e alle varie patologie dermatologiche.
Consigli utili:
- Una buona “terapia” alimentare, per mantenere l’organismo sano, consiste nell’abituarsi a consumare frutta di stagione, la mattina a colazione, ed iniziare pranzo e cena con una porzione di verdura e insalata crude. L’acqua contenuta nella frutta e nei vegetali è preziosa perché rinnova quella del corpo umano.
- Se in cucina usate il sale con moderazione, il sudore, tutte le volte che la temperatura esterna diventa eccessivamente calda, agirà come rinfrescante del corpo.
- Evitate di bere acque frizzanti e gasate perché gonfiano lo stomaco.
- Usate moderazione nel bere durante i pasti. L’eccessivo uso di acqua, a tavola, provoca un dilavamento enzimatico. Quando si avverte molta sete al momento del pranzo o della cena, conviene bere dieci minuti prima dei pasti.
- I maestri di yoga consigliano di non bere l’acqua rapidamente ma a piccoli sorsi, avendo cura di tenerla in bocca alcuni secondi al fine di assimilare il prana in essa contenuto.
- Al momento di bere l’acqua, se il tempo che abbiamo a disposizione lo permette, possiamo applicare il metodo yoga che consente di caricare di energia l’acqua imbottigliata. Questo metodo consiste nel travasare l’acqua da un bicchiere all’altro, mantenendo una moderata distanza, per almeno dieci o quaranta volte al fine di caricarla di energia meccanica e di prana (energia vitale). Quest’acqua “dinamizzata” viene consigliata agli ammalati, ai convalescenti ed è indicata anche nei casi di stanchezza o di stress.
- Per assicurare bellezza e vitalità ai capelli conviene lavarli sovente con acqua fredda e frizionare energicamente con le dita il cuoio capelluto.
- Evitate di lavarvi le mani frequentemente: i batteri e i microbi sono gli amici dell’uomo e lavorano per la nostra salute.
- Per pulire mani o braccia non usate mai l’alcool in quanto tende ad essiccare rapidamente la pelle fissandone nei pori microbi e batteri.
- Bere quando si ha sete e mangiare quando si sente la vera fame, è un possibile traguardo che possiamo raggiungere se impariamo ad… ascoltare il nostro corpo.
Emanuele Dimauro
I FATTORI DI SALUTE
L’ESERCIZIO FISICO: L’HATHA YOGA
Per mantenere uno stato di buona salute bisogna praticare un’attività sportiva, preferibilmente all’aperto, ed eseguire esercizi di ginnastica in luoghi salubri. Vanno bene anche le lunghe passeggiate, il nuoto, le corse lente. Gli esercizi per il corpo non devono mai essere violenti e non devono deprimere l’organismo.
Un’ottima ginnastica, adatta non solo per il corpo ma anche per la mente, è l’hatha yoga, qui il tappetino per lo Yoga: https://amzn.to/3K8VxLr un’antica tecnica orientale che comprende una serie di esercizi fisici che permettono di raggiungere un miglioramento della salute in generale. Lo yoga, nato in India circa cinquemila anni fa è, quindi, una terapia, un’arte, una scienza. Scavi archeologici, effettuati nella valle dell’Indo (a Ponjab), hanno riportato alla luce i resti di un’antichissima civiltà insieme a statuette raffiguranti asceti in posizioni yoga.
Il termine “yoga” deriva etimologicamente dalla radice sanscrita “yug” che significa unire, legare assieme. Yoga, quindi, significa unione del corpo fisico con la mente, unione della materia con lo spirito.
Il settore dello yoga dedicato agli esercizi fisici, è detto “Hatha”, che vuol dire forza. Questo termine deriva dalle sillabe “ha” (sole) e “tha” (luna) che, a loro volta, sono in relazione con i due canali (nadis) chiamati rispettivamente “pingala”(corrente positiva che corrisponde al sistema nervoso ortosimpatico) e “ida”(corrente negativa che corrisponde al sistema nervoso parasimpatico). Queste due correnti energetiche sono situati lungo la colonna vertebrale. Lo scopo dell’hatha yoga, pertanto, è quello di regolare il flusso dell’energia solare e lunare nell’organismo.
Le posizioni yoga agiscono sulle articolazioni, sul fegato, sui reni e sul cuore. La pratica yoga, pertanto, regolarizzando tutto il sistema neuro-vegetativo e ripristinando l’equilibrio psico-fisico, può curare la malattia.
I mezzi principali dello yoga sono le āsanas (posizioni per il corpo) e il prānāyāma (pratica del respiro).
Le ananas (posizioni) agiscono e penetrano in ogni cellula e in tutti i tessuti, rinnovandoli.
-Le posizioni in piedi danno vitalità. -Le posizioni sedute sono calmanti e aiutano a riprendersi dopo una malattia. -Le posizioni supine sono riposanti; -quelle prone stimolano l’energia. -Le posizioni rovesciate sviluppano la forza mentale, rinvigoriscono tutto l’organismo e aiutano la concentrazione. -Le posizioni di equilibrio portano un senso di leggerezza e agilità. -Le torsioni svolgono un’azione depurativa, alleviano il mal di schiena, l’emicrania, la rigidità del collo e delle spalle. -I piegamenti all’indietro sono fortemente tonificanti, danno energia, coraggio e combattono la depressione. -I salti danno agilità; -il rilassamento finale dona pace al corpo e alla mente.
Il corpo, durante la seduta di hatha yoga, viene ossigenato e pervaso di sangue puro, decongestionato e riposato.
Lo yoga, quindi, pur non sostituendosi alla medicina, si pone come un rimedio preventivo contro la malattia in genere, pur conservando la sua efficacia specifica sulle malattie.
Emanuele Dimauro
L’ARMONIA DEI CHAKRA
Secondo lo yoga, antica disciplina indiana, nel corpo umano fluiscono le due principali correnti energetiche che vibrano nel cosmo: quella solare (+) e quella lunare (-). L’energia solare vibra nella parte destra del corpo; l’energia lunare, invece, vibra nella parte sinistra. Queste due correnti, a sua volta, fluiscono entro due canali, detti nādīs, che avvolgono la colonna vertebrale nei due sensi. Il primo canale, legato all’energia solare, è detto Pingalā o sūrya-nādī (sūrya vuol dire sole). Il secondo canale, legato all’energia lunare, è detto “Idā, o chandra-nādī (chandra vuol dire luna). Pingalā, canale in cui fluisce l’energia solare, parte dalla narice destra, sale alla sommità della testa e poi discende alla base della spina dorsale. Idā, canale in cui fluisce l’energia lunare, parte dalla narice sinistra, quindi giunge alla sommità della testa e poi discende alla base della spina dorsale. Per questo motivo, infatti, se respiriamo con la narice destra raffreddiamo il corpo; se respiriamo, invece, con la narice sinistra riscaldiamo il corpo.
Dalla regolare vibrazione di queste due correnti Pingalā e Idā dipende lo stato di buona salute. La malattia e le infermità, di conseguenza, sono causate da uno squilibrio di forze nella spina dorsale. Consideriamo, infine, un terzo canale di energia, quello principale, il quale è situato all’interno della colonna vertebrale ed è chiamato susumnā. Questo canale è la via attraverso la quale passa Kundalini, energia nervosa e psichica posta in fondo alla colonna vertebrale. Questi tre canali sono in relazione tra di essi perché si incontrano in sette punti fondamentali detti chakras, che regolano il meccanismo del corpo, e al cui interno corrisponde un colore ed un canto detto bīja-mantra.
Il termine chakra significa ruota o disco e sta ad indicare una spirale di energia in quanto ciascuno di essi genera, riceve, assimila e trasmette energia vitale. L’energia di ogni chakra passa al chakra successivo il quale, a sua volta, l’assimila, la trasforma e la trasferisce a quello successivo in un continuo processo rotatorio. La vibrazione nel primo chakra (zona coccige) è la più bassa; raggiunge il suo massimo livello in quello della corona (sommità del capo).
Il fluire armonioso dei chakra può essere rilevato in ogni parte del corpo umano ed ovunque: nel ciclo della respirazione, nel ritmo cardiaco, nell’alternarsi del giorno e della notte, nella sequenza delle stagioni e nel movimento degli astri. Ogni charkra ruota nella direzione opposta a quella del chakra che gli sta sopra e di quello che gli sta sotto.
Il primo chakra è detto Mūlādhāra ed è situato alla base della colonna vertebrale, nella zona del perineo (tra l’ano e i genitali). Il colore associato è il rosso; il canto è Lam. Il secondo chakra è detto Svādhisthāna ed è situato nella parte inferiore dell’addome, nella regione pubica, ovvero nel plesso sacrale. Il colore associato è l’arancione; il canto è Vam. Il terzo chakra è detto Manipura ed è situato all’altezza del plesso solare. Il colore associato è il giallo; il canto è Ram. Il quarto chakra è detto Anāhata ed è situato nella regione del cuore. Il colore associato è il verde; il canto è Yam. Il quinto chakra è detto Vishuddha ed è situato nella gola. Il colore associato è l’azzurro; il canto è Ham. Il sesto chakra è detto Ājñā ed è situato tra le sopracciglia, nel mezzo della fronte; per questo è chiamato terzo occhio. Il colore associato è il viola; il canto è Om. Il settimo chakra, o chakra della corona, è detto Sahasrāra ed è situato nella alla sommità del capo. Il colore associato è bianco-oro; il canto è Aum.
La rotazione dei chakra è determinata dal sesso. I chakra, infatti, nell’uomo ruotano verso destra, nella donna,invece, girano nella direzione opposta. Ogni rotazione in senso orario è essenzialmente maschile, di tipo Yang. Ogni rotazione antioraria, invece, è femminile, di tipo Yin. Il primo chakra maschile ruota verso destra. Nelle donne, invece, lo stesso chakra ruota verso sinistra. Nel secondo chakra la situazione cambia: nelle donne ruota a destra mentre nell’uomo ruota a sinistra; così di seguito i sensi di rotazione si alternano.
Lo scopo dell’hatha yoga (esercizi fisici per il corpo), è quello di armonizzare e regolare il flusso di energia solare e lunare nel corpo umano.
Emanuele Dimauro
L’ORECCHIO E I SUOI SEGRETI
L’AURICOLOTERAPIA
Nel corso del Novecento, grazie agli studi effettuati sull’aspetto mentale e psicologico della salute, si è diffuso in campo medico il concetto “ortopatico” della malattia. Le ricerche svolte in questo settore hanno contribuito alla diffusione delle terapie alternative e dei cosiddetti metodi di diagnosi quali, ad esempio, l’agopuntura, la riflessologia plantare, lo shiatzu, l’hatha yoga, la chiropratica, ecc., tutti sistemi terapeutici accettati oggi anche da medici e specialisti i quali, spesso, li consigliano o li praticano come completamento delle cure di base prescritte ai pazienti.
Tra i sistemi di diagnosi orientali, oggi molto diffusi, rientra anche l’auricoloterapia basata sullo studio dei punti di riflesso dei vari organi del corpo situati nel padiglione auricolare. In realtà, se osserviamo attentamente la struttura esterna dell’orecchio di una persona qualsiasi, possiamo constatare che esso ha la forma di un corpo umano nel grembo materno. La forma del padiglione auricolare, infatti, è quella di un feto capovolto in posizione raccolta con la testa orientata verso il basso e con i glutei situati alla sommità del padiglione auricolare.
In un testo cinese, di oltre duemila anni fa, si parla del rapporto fra orecchio e organi interni del corpo umano. L’auricoloterapia, quindi, ha un’origine antichissima che risale al tempo di Ippocrate. Essa viene introdotta in Occidente intorno al 1950 da un medico di base di Lione, Paul Nogier, il quale aveva osservato che alcuni suoi pazienti, provenienti dalla Corsica, presentavano una curiosa cicatrice in un punto particolare del padiglione auricolare. Questa curiosa cauterizzazione (ustione) era stata provocata, a detta dei pazienti, da una guaritrice, una certa madame Barrin, proveniente da Marsiglia, la quale aveva curato con successo queste persone che soffrivano di sciatalgia. Madame Barrin, intervistata, raccontò di avere ricevuto questo segreto terapeutico da suo padre il quale, a sua volta, aveva appreso questa antica pratica da un mandarino cinese (funzionario civile dell’antico impero cinese). Il dott. Nogier non volle accettare e riconoscere subito il successo di quella terapia proprio perché veniva praticata dai cosiddetti “guaritori della strada”. Però, spinto dalla curiosità, decise di iniziare lo stesso le sue prime ricerche e venne a constatare che quando i suoi pazienti si lamentavano di dolori lombari o di sciatalgia, il punto dell’orecchio corrispondente alla quinta vertebra lombare era dolorante alla pressione. Nogier, allora, decise di studiare con impegno i vari punti dell’orecchio. Nel corso delle sue ricerche egli si rese conto che la regione del padiglione auricolare, localizzata nell’antelice, corrispondeva alla schiena e presentava analogia con la colonna vertebrale. Da quel momento lo studio di quel medico francese iniziò ad affollarsi di pazienti che soffrivano di dolori del rachide (colonna vertebrale). Il dott. Nogier, a completamento dei suoi studi, volle disegnare una cartografia dell’orecchio che rese pubblica nel 1956 dopo avere conosciuto il dott. Niboyet, noto agopuntore francese dell’epoca. Da quel momento l’auricoloterapia ha iniziato ad internazionalizzarsi velocemente in Europa e nel mondo al punto che alcuni medici francesi sono andati in Cina per studiare l’auricoloterapia; ma i medici cinesi hanno riconosciuto al dott. Nogier la paternità del metodo.
Dato che tutti gli organi del nostro corpo hanno nell’orecchio una precisa zona di riflesso detta “zona riflessogena”, il terapista, durante la visita medica, riesce a verificare la condizione momentanea del paziente, come se in quel momento egli stesse vedendo su di uno schermo televisivo in miniatura. Attraverso la manipolazione dell’orecchio, il terapista può riordinare e armonizzare i processi energetici turbati ottenendo, da parte del paziente l’evidenziazione dei cambiamenti dei propri disturbi.
Lìauricoloterapia, pertanto, risulta efficace nella cura di molte patologie quali, ad esempio, i disturbi della colonna vertebrale, gli strappi muscolari, le coliche renali ed epatiche, i disturbi causati dallo stress e dall’ansia, i problemi dermatologici, i dolori dell’apparato digerente, le cefalee e l’insonnia. Abbastanza conosciuta, oggi, in questo settore, è anche la cosiddetta “cura antifumo”.
L’auricoloterapia, però, è controindicata nei casi di gravidanza, di infiammazione dell’orecchio o, soprattutto, nei casi in cui i pazienti fanno uso di psicofarmaci.
Emanuele Dimauro
GUIDA ALLO YOGA
FUNZIONI E PATOLOGIE DEI SETTE CHAKRA
I chakra sono i centri energetici dell’uomo. Essi vengono chiamati ruote, o vortici di energia, in quanto sono sempre in stato di continua rotazione. I chakra, che assorbono o trasmettono energia, svolgono un ruolo fondamentale nel recupero e nel mantenimento della salute fisica e dell’equilibrio interiore. Negli antichi testi di yoga si parla di 88.000 chakra e ciò vuol dire che ogni parte del nostro corpo svolge un ruolo sensorio per la ricezione, la trasformazione e la trasmissione dell’energia. I chakra importanti si trovano nella regione della milza, sotto le piante dei piedi, nelle palme delle mani e nella parte posteriore del collo. I sette chakra principali, invece, sono situati lungo la parte anteriore della colonna vertebrale e il loro sistema energetico è connesso con quello nervoso ed endocrino. In tutti i chakra, che sono centri vitalizzanti, confluiscono numerosi canali energetici (impiegati nei trattamenti Shiatzu, in Agopuntura e nel Do-in), detti meridiani, nei quali fluisce l’energia collegata ai vari organi del corpo.
I chakra, secondo l’antica tradizione yoga, sono simili a dei fiori a forma di imbuto e ciascuno di essi è dotato di un numero diverso di petali motivo per cui, in Oriente, vengono spesso definiti fiori di loto. Il numero dei petali varia dai quattro del primo chakra ai quasi mille petali del settimo che viene detto chakra della corona. Nel punto più interno di ogni chakra vi è un condotto a forma di stelo il quale raggiunge la colonna vertebrale e si connette ad essa collegando il chakra con il Sushumnā, il più importante canale energetico che si trova all’interno della colonna vertebrale.
Manola Mineo, nel manuale “Chakra”- centri di energia vitale - casa editrice Antares, spiega bene le patologie legate ai sette principali centri energetici. Passiamoli in rassegna:
· il primo chakra, chiamato Mūlādhāra, che si trova alla base della colonna vertebrale, cioè a livello del coccige, è correlato ai reni, all’intestino tenue e all’intestino crasso. È associato anche agli arti inferiori, ai genitali e al sistema nervoso centrale;
· il secondo chakra, chiamato Svādhisthāna, che si trova a livello del plesso sacrale, è correlato all’intestino crasso, alla milza, alla vescica e al pancreas. È associato anche ai genitali, alle gonadi, ai reni, al sistema circolatorio;
· il terzo chakra, chiamato Manipura, che si trova all’altezza del plesso solare, è correlato al pancreas, alla vescichetta biliare (cistifellea) e al fegato. È associato anche allo stomaco, alla parte alta dell’intestino, alla milza, alle funzionalità metaboliche e vegetative;
· il quarto chakra, chiamato Anāhata, che si trova nella regione del cuore, è correlato ai polmoni e al cuore. È associato anche al timo, agli arti superiori, al sistema linfatico e circolatorio;
· il quinto chakra, chiamato Vishuddha, situato all’altezza della gola, è correlato al cuore e al pericardio. È associato anche alla gola, alla tiroide, alle paratiroidi, alle orecchie e allo sviluppo dello scheletro;
· il sesto chakra, chiamato Ājñā, che si trova al centro della fronte, tra le sopracciglia, è correlato al fegato e all’intestino tenue. È associato anche al cervelletto, alla ghiandola pituitaria, al sistema nervoso centrale e al controllo del sistema ormonale;
· il settimo chakra, chiamato Sahasrāra, che si trova al vertice del cranio, a livello della corteccia cerebrale, è correlato alla vescichetta biliare, al cuore e al pericardio.
Quando i chakra sono in equilibrio, non si verificano disfunzioni ed essi apportano in noi una splendida sensazione di benessere; ogni atteggiamento mentale negativo, invece, tende a bloccarli.
L’analisi dei chakra, scrive Mineo, inizia dal primo, detto Mūlādhāra, che significa radice.
1) Il disarmonico funzionamento del primo chakra, mūlādhāra, può causare obesità, emorroidi, sciatalgie, stipsi, gotta, artrite deformante, gonartrosi e anoressia nervosa. L’eccessivo funzionamento di questo chakra porta l’individuo a volere possedere tutto ciò che desidera, con evidenti difficoltà quando deve donare qualcosa. Gli individui affetti da questa disfunzione possono reagire, se vengono ostacolati, con atteggiamenti difensivi come, ad esempio, la collera, l’aggressività e la violenza. Nell’ipotesi, invece, di insufficiente funzionalità del primo chakra, l’individuo tende a vivere con eccessiva preoccupazione le cose più banali.
Gli alimenti ricchi di proteine aiutano a riequilibrare il primo chakra.
2) Il disarmonico funzionamento del secondo chakra, detto Svādhisthāna, può causare patologie dell’apparato genitale, impotenza, frigidità, disturbi alla vescica e rigidità nella zona lombo-sacrale. A livello psicologico, invece, la disfunzione di questo chakra può causare mancanza di autostima, panico, stati di ansia e paure (fobie). Lo squilibrio di questo chakra, inoltre, può condurre alla ricerca ossessiva del piacere.
3) Il disarmonico funzionamento del terzo chakra, detto Manipura, può causare disturbi del metabolismo: diabete, insufficienza epatica, cirrosi, ulcere gastriche e duodenali, patologie legate alla digestione e all’assimilazione dei cibi. La disfunzione di questo chakra può generare il desiderio sfrenato di “potere”, con tendenza a stravolgere la realtà a proprio favore; di conseguenza possono essere compromessi la serenità interiore e il controllo delle proprie emozioni. Coloro che presentano disfunzioni al terzo centro energetico tendono a sviluppare un atteggiamento piuttosto aggressivo.
Gli alimenti che possono riequilibrare il terzo chakra sono gli zuccheri semplici (monosaccaridi), gli amidi e le farine integrali.
4) Il quarto chakra, detto Anāhata, è il centro energetico legato alla capacità di trasformazione di sé e degli altri. Anāhata presiede all’intero sistema dei chakra in quanto collega i tre centri inferiori, legati alla terra, con i tre superiori legati al cielo. Il buon funzionamento di questo chakra rende l’individuo capace di manifestare amore puro e incondizionato. Il disarmonico funzionamento di “Anāhata”, invece, può causare disturbi al torace quali, ad esempio, asma, aritmie, tachicardia, palpitazioni, tutte patologie psicosomatiche che non trovano riscontro oggettivo nelle indagini cliniche. Coloro che presentano disfunzioni al quarto chakra tendono facilmente ad amare gli altri in funzione dei riconoscimenti che possono ricevere in cambio. L’ipofunzionalità di questo quarto centro può causare disturbi al diaframma con problemi respiratori e cardiaci.
Gli alimenti che possono riequilibrare il quarto chakra sono i vegetali.
5) Il disarmonico funzionamento del quinto chakra, detto Vishuddha, può causare disturbi legati alla sfera comunicativa. Tramite questo centro energetico, infatti, si realizza la comunicazione tra il corpo e la mente; per questo motivo molte malattie, dette psicosomatiche, possono essere collegate alla disfunzione di “Vishuddha “.
6) Il disarmonico funzionamento del sesto chakra, detto Ājñā, può causare disturbi visivi e patologie legate al sistema nervoso centrale. Questo chakra è correlato a quel livello energetico situato oltre la mente e che viene definito sensitivo e intuitivo. Il sesto chakra è chiamato anche “terzo occhio” in quanto permette di percepire la realtà più profonda dell’esistenza. Il buio della depressione e le malattie di tipo psichiatrico, come ad esempio la schizofrenia, possono essere riferiti alla disfunzione di questo centro energetico.
7) Il settimo chakra, detto Sahasrāra, non è un chakra fisico. Pertanto, non esistendo blocchi a questo livello, Sahasrāra viene collegato al cammino spirituale di ogni persona e gli effetti benefici si avvertiranno gradualmente sull’intero organismo in rapporto al personale percorso evolutivo.
Poiché ad ogni età corrisponde uno specifico chakra, associato ad essa, negli adulti i centri energetici più facilmente squilibrati possono essere il terzo e il quarto; nei bambini, invece, sono generalmente il primo e il secondo.
· Consigli fondamentali: In base alle indicazioni date dai medici naturopati, dagli agopuntori e dagli igienisti, non si devono improvvisare terapie personali dopo la lettura di un manuale sui chakra o chiedere trattamenti a persone non abilitate nel campo della medicina olistica.
Per controllare eventuali blocchi energetici, per riequilibrare e per attivare la pulizia dei chakra, bisogna chiedere informazioni presso studi di operatori in ayurveda, reiki, naturopati e centri yoga.
Emanuele Dimauro
IL VOLTO PARLA – MAPPA DELLA SALUTE
È vero! Il volto parla. Gli squilibri energetici, che si riflettono sulla superficie del nostro corpo, si possono leggere soprattutto sul viso, come sostengono da tempo lo studioso francese Henri Chenot, ideatore di questa mappa, e i medici igienisti.
Attraverso la lettura del volto possiamo diagnosticare gli squilibri esistenti nel nostro corpo per intervenire prima che si manifestino dei sintomi gravi, cioè prima che il corpo gridi. Per poterci curare in modo naturale, il primo rimedio consigliato è quello di correggere le cattive abitudini mentali e fisiche. Il secondo, invece, consiste nel praticare una corretta alimentazione periodica che potrebbe diventare una sana regola di vita. Sono d’accordo che l’alimentazione non è tutto; però se ci nutriamo in modo sbagliato si può rompere l’equilibrio del nostro organismo.
- INTESTINO TENUE: attenzione se vedete un rossore accentuato
- VESCICA: un cattivo funzionamento provoca sfumature di colore rosso
- CUORE: se il cuore è affaticato determina una colorazione pallida
- FEGATO: zona dolorosa alla pressione se il fegato è in disordine – pelle irritata
- RENI: borse sotto gli occhi: arrossate = cattiva eliminazione; grigiastre = formazioni di calcoli
- MILZA: le tempie indicano la condizione della milza
- PANCREAS: attenzione ai pruriti e ai rigonfiamenti di questa zona
- POLMONI: se ci sono problemi si avrà acne in zona o ruga parallela al naso
- INTESTINO CRASSO: tendenza al gonfiore in caso di cattivo funzionamento
- DISTURBI ORMONALI DELLA DONNA: colorazione bruno-grigiastra – foruncolosi
- STOMACO: lo stomaco in difficoltà, congestiona questa zona specie dopo i pasti
• L’eccesso di urea, dovuto al cattivo funzionamento dei reni e della vescica, determina questi segni: colorito pallido e grigio piombo, indebolimento generale, forte mal di testa, ronzio alle orecchie, sonnolenza, nausee, pruriti.
Emanuele Dimauro
MASSAGIO DEL VOLTO
Da eseguire la mattina al risveglio
La mattina, appena svegli, facciamo un piccolo sforzo dedicando alcuni minuti all’automassaggio del viso. Pian piano ci abitueremo e…non tarderanno a manifestarsi i benefici effetti. Il massaggio del volto favorisce lo sblocco dell’energia la quale, così, può circolare liberamente nel nostro corpo.
PROCEDIMENTO:
1. sfregare energicamente le mani per potenziare il loro potere curativo;
2. scuotere vivamente le braccia;
3. strofinare vigorosamente le guance dal basso verso l’alto;
4. con le mani massaggiare i due lati del naso e gli zigomi con movimenti dinamici;
5. tenendo i pugni ben sciolti all’articolazione dei polsi, percuotere con delicatezza tutto il cuoio capelluto;
6. massaggiare le tre linee orizzontali della fronte;
7. con i pollici e gli indici pizzicare con forza le sopracciglia dal centro verso i lati;
8. stringere bene la radice del naso e tirarla in avanti;
9. pizzicare la punta del naso tre o cinque volte;
10. premere e massaggiare con i pollici le fossette poste sotto gli zigomi;
11. massaggiare bene, con le dita delle mani, le gengive inferiori (mandibola) e le gengive superiori (mascella);
12. azionare i pollici sotto la mandibola massaggiando la zona carnosa. Questo massaggio impedisce la formazione del doppio mento;
13. Premere per alcune volte, e con delicatezza, i due lati dell’esofago dall’alto verso il basso. Gli orientali dicono che questo trattamento stimola la produzione ormonale e favorisce una buona pelle;
14. tirare le orecchie verso l’alto e i lobi verso il basso, con ritmo e per alcune volte;
15. battere le orecchie con le mani e con un movimento che va in avanti, producendo un rumore nell’interno delle orecchie.
Emanuele Dimauro
I RISCHI DELL’INVERNO: COME RINFORZARE LE NOSTRE DIFESE
Con la fine del mese di Novembre, e l’inizio di Dicembre, siamo prossimi, ormai, alla stagione invernale. La luce solare si riduce e aumenta il freddo e l’umidità che stressano la spina dorsale e tutto il sistema muscolare, influiscono sul metabolismo cellulare, peggiorandone il ricambio. Le giornate tendono ad accorciarsi ed il nostro umore subisce alti e bassi. Purtroppo, quando ci sentiamo giù, anche le nostre difese si abbassano e ne risente tutto il sistema immunitario. Al fine di eliminare i radicali liberi e prevenire l’invecchiamento, bisogna consumare ogni giorno frutta e verdura cruda, di stagione, possibilmente di coltivazione biologica. Le fibre contenute nei vegetali sono dette “spazza-tossine” in quanto mantengono pulite le nostre arterie. Frutta e verdura cruda, praticamente, sono antiossidanti e, in quanto tali, possono ridurre o eliminare i dolori articolari. Il radicchio, per esempio, è un tonico che rafforza il sistema immunitario; i broccoli proteggono lo stomaco e possono prevenire, secondo gli studiosi francesi, molti casi di tumori allo stomaco. Gli spinaci, le cime di rapa e i ribes rossi sono classificati tra i vegetali più ricchi di sostanze antiossidanti.
In riferimento alle ricerche effettuate nel campo della cromoterapia, la tradizione popolare ha sempre visto nell’arancione dei nostri alimenti il colore tipico del mese di Novembre. I frutti dal colore arancione fanno parte di quei cibi che conservano i caldi raggi del sole che sembrano essersi concentrati dentro gli alimenti che conservano l’ultima luce del sole autunnale e la cui energia, di fatto, può influenzare positivamente il nostro umore. A tavola, pertanto, conviene consumare regolarmente quegli alimenti che possiedono il colore del sole e che racchiudono la sua energia ricostituente come, ad esempio, i mandarini, i mandaranci e le arance. Queste ultime, in particolare, sono ricche di vitamina C e aiutano a scaldarci perché sono pieni di luce solare. Secondo la medicina cinese le arance sono l’incarnazione del sole e simboleggiano la prosperità e la felicità. Il colore arancione è presente anche nella zucca e nelle carote, il cui potassio previene i crampi. Il β-carotene, presente nelle carote, si trasforma nel nostro organismo in vitamina A.
Un posto d’onore merita anche il cachi (kaki), conosciuto dagli orientali come “l’albero dalle sette virtù”. I cachi, dai greci, vengono chiamati “pane degli dei” (Diospyros). Gli agricoltori sanno che questo bel frutto emette secrezioni che tengono lontani i parassiti. Quando mangiamo i cachi, essi possono trasmetterci queste autodifese. Questi frutti, inoltre, essendo ricchi di preziosi zuccheri, nutrono il nostro sistema nervoso e ci proteggono dalla tristezza e dalla malinconia.
Anche i kiwi e i limoni, grazie al loro apporto di vitamina C, costituiscono una barriera potente contro i disturbi invernali. Essendo ricchi di fibre, i kiwi favoriscono la peristalsi intestinale e combattono la stipsi.
Secondo l’Ortotrofia (corretta combinazione alimentare), conviene mangiare la frutta la mattina a digiuno, o anche lontano dai pasti (va bene mezz’ora prima dei pasti, come sostengono i medici igienisti, se non vi sono in atto patologie digestive). Il pasto di verdura cruda, invece, va consumato all’inizio del pranzo e della cena.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, invece, i medici naturisti consigliano il consumo regolare del prezioso succo di “Noni”, privo di controindicazioni, da comprare nelle farmacie o nelle erboristerie. Si tratta di un importante frutto tropicale il cui succo, oltre a combattere l’ansia e la depressione, in quanto ricco di serotonina, mantiene giovane i tessuti del nostro corpo e tiene sotto controllo lo stress. I medici naturopati e gli omeopati, in base alle necessità del paziente, spesse volte prescrivono questo succo come integratore alimentare, consigliandolo per un ciclo di due o tre mesi, da ripetere possibilmente due volte l’anno. Quando si segue questa terapia, bisogna ricordare che, per almeno mezz’ora dopo l’assunzione del succo, bisogna evitare di bere caffè, tè, succo di limone, o di consumare sostanze acide come lo yogurt.
Nelle erboristerie e nelle farmacie, durante la stagione invernale, vengono vendute le confezioni di “Propoli”, il più antico ed efficace antinfettivo e antinfiammatorio dell’apparato O.R.L.(otorinolaringoiatra).
Anche i prodotti omeopatici aiutano a combattere o a prevenire le fastidiose patologie invernali.
N.B.: non dimenticate, prima di usare qualunque di questi rimedi citati, di consigliarvi sempre con il vostro medico di fiducia o con il vostro farmacista.
L’autunno è una stagione di riposo sia per la natura che per il nostro fisico. Pertanto ci si muove di meno, scoraggiati dal cattivo tempo. Tuttavia conviene non fermarsi del tutto e scegliere, specie dopo i quarant’anni, pratiche sportive dolci come, ad esempio, l’hatha yoga e il pranayama, il pilates, il tai chi chuan, che aiutano a combattere lo stress, le difficoltà respiratorie e articolari, i mal di schiena e le mialgie.
Consigli utili:
- Il sovrappeso affatica le articolazioni e le mette a dura prova… specie a Novembre quando iniziano a presentarsi i dolori articolari;
- Correggere le posture sbagliate e tenere sotto controllo la cervicale in quanto una tensione eccessiva al collo può rallentare la circolazione e ridurre l’ossigenazione del tessuto nervoso.
- Evitare in questo periodo l’abuso di latticini in quanto il latte, i formaggi e lo yogurt, se consumati in modo eccessivo, causano una sovrapproduzione di muco, peggiorando eventuali sindromi da raffreddamento. Se stiamo bene, però, si possono mettere a tavola non più di due o tre volte la settimana.
- Consumare con moderazione i legumi secchi, e non trascurare gli azuki che mantengono in salute i reni; preferire i cereali integrali, in particolar modo il miglio che rinforza ossa-capelli-denti; il grano saraceno che con le sue preziose calorie aiuta a combattere il freddo. Durante la settimana inseriamo qualche volta anche il riso integrale e usiamo con preferenza, durante i pasti amidacei, l’olio extravergine di oliva pressato a freddo.
- Buone anche le mandorle, le noci e le nocciole come pasto proteico. Ottimi i fichi secchi e i datteri da consumare nel pasto di frutta dolce.
- Il miele è un antinfiammatorio, un antisettico e un antibatterico naturale, antico quanto l’uomo. Nelle fredde mattine d’inverno possiamo bere un quarto d’ora prima di colazione, o nella tarda mattinata, un bicchiere d’acqua calda dove abbiamo sciolto un cucchiaino di miele e un cucchiaino di polline di fiori, energetico e ricostituente.
- La quantità uccide la qualità. Ricordiamoci di mangiare con moderazione e masticare bene. Bisogna alzarsi da tavola…con un resto di appetito.
Emanuele Dimauro